A rischio l' approviggionamento idrico.
Ascoli Piceno | Anche i dati di Dicembre confermano le scarse precipitazioni e l' andamento anomalo del clima.
Il protrarsi dell'anomalo andamento climatico, fatto di temperature più alte della media stagionale e da una diminuzione delle precipitazioni d’acqua e nevose nel periodo autunno-invernale, sta mettendo a rischio l’approvvigionamento idrico, pregiudicando il ripristino delle falde acquifere.
Anche i dati di dicembre, infatti, hanno evidenziato un deficit (rispetto agli anni precedenti) per quanto attiene i dati pluviometrici e il 2006 si conferma un anno record, in negativo, circa le precipitazioni meteoriche.
Secondo i dati dedotti dalle carte tematiche mensili redatte dall’Assam, nel 2006 abbiamo avuto solo 860 mm di pioggia contro i 1000 del 2000, i 900 del 2001, i picchi del 2002 e 2004 con, rispettivamente, 1220 e 1222 e i 1075 del 2005.
Una situazione che invita ad una maggiore attenzione nell’uso dell’acqua potabile.
Le sorgenti maggiori (Pescara di Arquata, Capodacqua di Arquata, Foce di Montemonaco e Sasso Spaccato di Montegallo) registrano una progressiva e giornaliera diminuzione delle portate.
Per questo il Ciip sta procedendo ad una attenta regolazione delle portate e dei livelli nei vari serbatoi e partitori, allo slittamento delle attività manutentive che dovessero comportare lo svuotamento delle condotte o dei serbatoi, ad una ricerca delle perdite occulte d’acqua e all’installazione di valvole regolatrici di pressione sulle grandi distributrici all’interno dei centri urbani maggiori; un intervento che consente di evitare l’aumento della pressione di rete nelle ore di minor consumo con conseguente riduzione dell’entità delle perdite, che per Ascoli Piceno riguarda: viale Marcello Federici, via Treviri, località S. Salvatore, e Monticelli.
Intanto il Ciip ha dichiarato il livello d’allerta – codice arancio che comporta l’entrata in funzione dell’impianto di sollevamento Pozzo Carassi e Pozzo di Campofilone, il monitoraggio delle fontane pubbliche, la limitazione e/o la chiusura delle fontane pubbliche con l’apposizione di dischetti limitatori.
Seri problemi potrebbero invece esserci per quelle frazioni alimentate da sorgenti locali. Per questi centri c’è il rischio di possibili interruzioni e/o limitazioni del servizio di fornitura idrica anche se al momento, il disagio per l’utenza si sta attenuando tramite autobotti a riempire i serbatoi come nel caso della frazione di Castel Trosino dove la portata del gruppo sorgentizio dell’Uscella si è ridotta in modo considerevole (da 4-5 l/sec è ora di circa 1,5 l/sec). Un appello ad un uso moderato dell’acqua è stato rivolto dal sindaco Piero Celani.
“E’ indispensabile – ha detto il primo cittadino ascolano - la collaborazione dei cittadini. Fondamentale è rispettare le ordinanze comunali che vietano l'uso dell'acqua potabile per l'innaffiamento di orti e giardini e per il lavaggio di automobili. Ma ci sono anche piccoli accorgimenti che ogni cittadino può mettere in pratica per alleviare la crisi idrica.
Basterebbe, ad esempio, evitare di far scorrere l'acqua quando non è strettamente necessario, utilizzare l'acqua con cui sono state lavate frutta e verdura per annaffiare le piante, usare lavatrici e lavastoviglie sempre a pieno carico e mantenere in piena efficienza l'impianto idraulico, controllando che non vi siano perdite.”
Anche i dati di dicembre, infatti, hanno evidenziato un deficit (rispetto agli anni precedenti) per quanto attiene i dati pluviometrici e il 2006 si conferma un anno record, in negativo, circa le precipitazioni meteoriche.
Secondo i dati dedotti dalle carte tematiche mensili redatte dall’Assam, nel 2006 abbiamo avuto solo 860 mm di pioggia contro i 1000 del 2000, i 900 del 2001, i picchi del 2002 e 2004 con, rispettivamente, 1220 e 1222 e i 1075 del 2005.
Una situazione che invita ad una maggiore attenzione nell’uso dell’acqua potabile.
Le sorgenti maggiori (Pescara di Arquata, Capodacqua di Arquata, Foce di Montemonaco e Sasso Spaccato di Montegallo) registrano una progressiva e giornaliera diminuzione delle portate.
Per questo il Ciip sta procedendo ad una attenta regolazione delle portate e dei livelli nei vari serbatoi e partitori, allo slittamento delle attività manutentive che dovessero comportare lo svuotamento delle condotte o dei serbatoi, ad una ricerca delle perdite occulte d’acqua e all’installazione di valvole regolatrici di pressione sulle grandi distributrici all’interno dei centri urbani maggiori; un intervento che consente di evitare l’aumento della pressione di rete nelle ore di minor consumo con conseguente riduzione dell’entità delle perdite, che per Ascoli Piceno riguarda: viale Marcello Federici, via Treviri, località S. Salvatore, e Monticelli.
Intanto il Ciip ha dichiarato il livello d’allerta – codice arancio che comporta l’entrata in funzione dell’impianto di sollevamento Pozzo Carassi e Pozzo di Campofilone, il monitoraggio delle fontane pubbliche, la limitazione e/o la chiusura delle fontane pubbliche con l’apposizione di dischetti limitatori.
Seri problemi potrebbero invece esserci per quelle frazioni alimentate da sorgenti locali. Per questi centri c’è il rischio di possibili interruzioni e/o limitazioni del servizio di fornitura idrica anche se al momento, il disagio per l’utenza si sta attenuando tramite autobotti a riempire i serbatoi come nel caso della frazione di Castel Trosino dove la portata del gruppo sorgentizio dell’Uscella si è ridotta in modo considerevole (da 4-5 l/sec è ora di circa 1,5 l/sec). Un appello ad un uso moderato dell’acqua è stato rivolto dal sindaco Piero Celani.
“E’ indispensabile – ha detto il primo cittadino ascolano - la collaborazione dei cittadini. Fondamentale è rispettare le ordinanze comunali che vietano l'uso dell'acqua potabile per l'innaffiamento di orti e giardini e per il lavaggio di automobili. Ma ci sono anche piccoli accorgimenti che ogni cittadino può mettere in pratica per alleviare la crisi idrica.
Basterebbe, ad esempio, evitare di far scorrere l'acqua quando non è strettamente necessario, utilizzare l'acqua con cui sono state lavate frutta e verdura per annaffiare le piante, usare lavatrici e lavastoviglie sempre a pieno carico e mantenere in piena efficienza l'impianto idraulico, controllando che non vi siano perdite.”
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27/02/2007
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