Orario di scuola a luci rosse. Riflessioni del mondo politico
San Benedetto del Tronto | Piunti, Nico, Forlì, Primavera, Novelli, Gabrielli
di Carmine Rozzi
Sul “sesso a scuola” abbiamo raccolto alcuni pareri del mondo politico per riportare alcune riflessioni sui risvolti che il fatto potrebbe avere sulla città.
Pasqualino Piunti, capogruppo Alleanza Nazionale
Sono mode, una volta i pedofili adesso il bullismo. In una comunità piccola penso che si debba cercare il modo di creare una osmosi tra tutte le istituzioni, la scuola e la famiglia. Questi atti sono riconducibili a bravate in una casistica generale e non fa piacere vedere la nostra città accostata a questi fatti
Pino Nico, capogruppo Udc
Evitare di dare sempre più risalto a quello che è successo. L’accanimento mediatico non fa altro che accentuare la portata del gesto. Quello che i ragazzi hanno fatto è andare dietro a tutti i modelli di esibizionismo imperante proposti dai mezzi di diffusione. Che i protagonisti siano dei minorenne ci dovrebbe far riflettere sulla responsabilità che hanno i media nei confronti dei giovani che sono ricettacoli formidabili di imput a tutti i livelli compresi quelli a sfondo sessuale.
Paolo Forlì, capogruppo Nuovo Psi-Dc
Il clamore che dà la notizia è legata a fatti precedenti già verificatisi in altre parti della Regione. E’ un fatto fuori dal normale per quelle età e dentro a quelle istituzioni. Il sistema scuola deve essere riformato alla radice dal punto di vista culturale a livello nazionale. Non è un un caso che nelle sole Marche abbiamo avuto casi simili a Pesaro, Ancona, Porto San Giorgio, Senigallia. La nostra, essendo una regione di piccoli agglomerati, la cosa deve far ragionare senza creare troppo allarmismo. Trovo ridicolo la definizione di “regione a luci rosse”. Poteva succedere dovunque.
Bruno Gabrielli, capogruppo Forza Italia
Assistendo a quella che è la manifestazione della crisi che colpisce la famiglie non c’è molto da stupirsi. Dal momento in cui si vanno a smembrare le fondamenta delle famiglie i ragazzi perdono dei punti di riferimento importanti. Ci troviamo di fronte ad una anormalità e in tutto questo gioca una mentalità pericolosa come quella dei PACS che si rivolge in maniera subdola a smembrare la famiglia. Se la famiglia è sana trasmissioni che invogliano all’esibizionismo non si dovrebbero neanche vedere. Sono cose che possono succedere in qualsiasi parte. Purtroppo l’istituto tecnico commerciale ne esce con le ossa rotte. Conosco la serietà della preside e degli insegnanti e mi dispiace.
Daniele Primavera, capogruppo Rifondazione Comunista
Secondo me se c’è qualcosa su cui recriminare è la confusione che le testate giornalistiche hanno creato accostando la violenza con fatti di sesso determinati da una situazione di scarso controllo che vengono allo scoperto solo perché ora ci sono dei mezzi tecnologici come i cellulari che prima non esistevano. Mi meraviglia e mi stupisco delle affermazioni di Bruno Gabrielli che si scaglia su quei mezzi di informazione che sono l’anima portante di chi ha fondato il suo partito. Verrebbe da dire: da quale pulpito viene la predica!
Renato Novelli, professore di Sociologia Università di Ancona
Non è tanto il fatto in sé che colpisce ma la morbosità sociale che si è buttata sull’evento come un’orda di cani affamati. In fondo siamo fatti tutti di carne e le pulsazioni sessuali a quella età sono molteplici e spesso disorientano gli stessi giovani. Se c’è qualcosa di profondamente osceno in tutto questo è il modo in cui i media se ne sono impadroniti gonfiandolo e sbirciandoci dal buco della serratura. La trasgressione fa parte dell’evoluzione dei giovani ed è il loro modo per rivendicare la presenza di un essere che inizia a funzionare come persona autonoma. Qualcuno ricorderà pure le ragazze con le tette al vento nei concerti rock degli anni settanta. O la moda del topless sulle spiagge in barba a presenze minorili. Per dirla con Pasolini :”C’è più morbosità in una signorina-buonasera che legge i programmi della televisione che in una sana scopata a cielo aperto”.
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29/01/2007
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