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Intervista esclusiva: Paul Newman decano delle star

| NEW YORK - Paul Newman, pilota, attore, decano delle “star” e’ piu’ schivo d’uno stilista,piu’ elusivo di una prima donna. Le interviste gli tolgono il buonumore.

di Lino Manocchia

lino newman


Con questa i intervista al famoso attore/pilota Paul Newman.
Lino Manocchia da il via alla sua collaborazione con “IlQuotidiano.it”

La sua passione per il giornalismo e’ rinomata, ma sembra non poter sfuggire nell’era di Internet. Uomo poliedrico, le sue passioni: la penna (oggi il pc) ed i motori di cui è esperto ed appassionato, e segue puntualmente descivendo le vicende della serie Champ car, nella quale Paul Newman è patron di due team, nonche’ amico di Manocchia. (nella foto) 

“L’intervista è un rituale artefatto, insipido” dice Newman. Avvicinarlo non è facile, intervistarlo difficile, avere un autografo impossibile. Al cronista, che conosce da un decennio e incontra per nove mesi dell’anno durante il campionato Champ car, consente qualche scambio, in esclusiva, per “Il Quotidiano”, emette qualche giudizio, discute rispondendo spesso a monosillabi, il che non toglie ai suoi indiscussi talenti di pilota, attore e “patron” dei team omonimi Newman/Haas, affidati al francese Sebastien Bourdais ,il brasiliano Bruno Junqueira e quest’anno al giovane asso Graham Rahal, figlio del noto ex campione Bobby.

Quanto alle sue idee possono piacere e non piacere, ma lui nondimeno le esprime, incurante di anatemi e censure. Comunque Paul Newman, nume della celluloide, non si scompone. Non che il successo non gli piaccia: gli piace ma non se ne fa travolgere. E quando gli chiedo se il successo costa caro, risponde a piena voce:”carissimo”.

Allergico alle pose, all’enfasi, alla pubblicità,Paul”occhi blu” ha carisma e talento, non crede alla fortuna che “è volubile ed è meglio non fidarsene.”

Si arrabbia spesso con se stesso e della sua vita privata nè parla, nè vuol sentir parlare. Nel 1958 sposò Johanna Woodword, che lo aiutò a formarsi le ossa da attore, mentre lavorava, a Cleveland dove è nato, nel negozio di articoli sportivi del padre, una donna squisita, intelligente, che ha girato una dozzina di ottimi film al suo fianco e resta tutt’ora la fedele compagna di un Uomo che ama l’azzardo e quando perde non se la prende.

“La chiave del successo è l’intuizione” afferma.” Hollywood ha capito che il pubblico oggi ama film d’evasione, scacciapensieri. Il filone attualmente in voga è la fantascienza, ma prima o poi anche questa tramontera’.”

A 81 anni PAUL LEONARD NEWMAN non accenna a rallentare sulle macchine da corsa e di fronte alla cinepresa. Ora e’ anche un attento dirigente delle sue squadre, che hanno conquistato il terzo titolo consecutivo della categoria con Sebastian Bourdais il numero uno delle monoposto Usa, insieme al ”partner” Carl Haas, dall’immancabile sigaro.

E’ di questi giorni la sua partecipazione, in coppia con Bourdais , alla massacrante Baja 1000 miglia messicana, attraverso 7 nazioni sud americane, sino alla punta estrema di La Paz, piazzandosi quarto.

Paul non accenna a rallentare, esiste un segreto?
“Non mi fermo mai.Ne’ quando mi siedo al volante di una macchina da corsa ne’ quando mi trovo di fronte alla cinepresa. Divo dello schermo, ma antidivo per eccellenza nella vita, Newman spiega: “Per battere gli altri dobbiamo rasentare la perfezione. Ritengo che nel nostro organico vi siano tutte le premesse per riuscire nell’intento.” La sua massima è “Dignità ” ; stare zitti quando non si ha nulla da dire,e rimanere in silenzio, a volte, anche quando si ha qualcosa da esprimere.”

L’attore non indossa piu’ il tuxedo per le grandi cerimonie.”Lo bruciai quando raggiunsi la mia 75esima primavera. E’ soltanto una pura formalità, che io rifuggo”.

Si scalda allorchè parla di corse, team, piloti e del successo ottenuto dalla Champ car, la serie creata dalle ceneri della defunta Cart, ma sempre in senso buono.

Paul è sempre stato considerato un “freddo”. Ma che ruolo ha l’istinto nella vita?
“Tutto nella vita è istinto. Sono sempre stato considerato un freddo, dagli occhi blu. Ma cosa avrei fatto nella vita se avessi avuto gli occhi castani”, aggiunge con un sorriso colui che, ancora oggi, e’ considerato uno degli uomini piu fascinosi del mondo”. Le donne forse non mi avrebbero ammirato?”



LA CARRIERA automobilistica di Paul Newman ebbe inizio nel 1968 col film “Winning”, dal quale risultò vincitore, ovviamente secondo copione. Il suo palmares annovera gare Transam con una ponderosa Datsun di 4150 cc di cilindrata turbocompressa, la cui gigantografia conserva nel suo studio di Lime Rock, nel Connecticut , dove vive. Poi entro’ nell’agone della , 5000 Can Am,

Ebbe nel suo team il nostro Teo Fabi, Danny Sullivan, Keke Rosberg,Bobby Rahal Al Unser.Anche nella Endurance GT guadagnò una dozzina di medaglie, e vinse anche una 24 ore di Daytona nonostante la sua eta’ avanzata.

Benefattore di fama mondiale, ama il denaro ma ne può tranquillamente fare a meno. Da diversi anni con l’aiuto della consorte ha creato “Wall gang camp” un campus per ragazzi handicappati drogati.Newman perse, tempo fa, il figlio Scott, per “overdose” di enfitamina. Anche in Italia recentemente e’ stato istituito un “camp” per bambini portatori di handicap.

A dar man forte alla “formula” si affiancano i prodotti di genere alimentare, che portano il nome Newman. Condimenti per insalata, salsa di pomodoro , fichi con mandarle, le “Tortilla chips” di granturco organico.

“Tutto il ricavato dalle vendite di questi prodotti, viene devoluto a favore delle nostre istituzioni”, commenta con orgoglio “occhi blu”(recentemente l’attore e la consorte hannop donato 150 milioni alle istituzioni) le quali ricevono anche “aiuti” sistanziosi da parte di grosse compagnie.

"Munifico benefattore l’attore e pronto ad aiutare chi ha bisogno, risponde anche a domande “brevi e concrete”, ma se gli chiedete un autografo gentilmente ve lo nega dicendo... che non ha la penna per firmare. Pochi, sino ad oggi posseggono, il suo pregiato autografo “perchè anche questa è una manovra perditempo".

Con tante primavere sulle spalle “Lo spaccone” oggi è il decano dei grandi interpreti classici. In questi giorni ha concluso il lavoro per un altro suo film nel quale recita la parte di un vecchio drogato. Sembra quasi che il mondo della celluloide non possa far più senza questa “star” con il suo scetticismo di chi conosce gli uomini e le donne e quell’ottimismo di chi ha fatto della vita
un’opera d’arte.

29/01/2007





        
  



2+4=
Lino Manocchia e Paul Newman

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