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E la Rossini tace...

Castel di Lama | Mentre il centro-sinistra regionale celebra l’unione dei Comuni della Vallata, quello nazionale ne prepara il funerale.

di Guido Castelli


La visita svolta a Castel di Lama da parte della Giunta Regionale ha consentito una forte sottolineatura del ruolo e delle funzioni dell’Unione di Comuni. Tanto che il Presidente della Giunta Regionale Spacca ha omaggiato quella truentina con un’ enfasi tutta particolare. Mentre però il centro-sinistra si autocelebra lungo le sponde del Tronto, nei Palazzi del Governo Nazionale si prepara il “de profundis” per le unioni dei comuni. La finanziaria nazionale, infatti, mette gravemente a repentaglio questo modello organizzativo ma “stranamente” nè il Sindaco Patrizia Rossini né altri hanno accennato la benché minima protesta nei confronti del “proprio” governo. Al contrario di Mauro Guerra, coordinatore nazionale ANCI per le unioni dei Comuni il quale, proprio lo stesso giorno della kermesse lamense, ha sostenuto che la manovra infligge “un inutile colpo mortale per i processi di unione e di gestione associata delle funzioni e servizi dei piccoli comuni”.

La proposta di Prodi e Padoa Schioppa, in effetti, introduce fortissimi vincoli sul personale delle unioni, introducendo sanzioni pesantissime a carico degli enti che già nel 2006 non avranno rispettato le nuove limitazioni.

Come è noto, poi, l’Unione della Vallata rischia – sempre per effetto della Finanziaria – di perdere alcuni pezzi importanti della propria compagine istituzionale. Castignano ed Appignano dovranno infatti optare entro 6 mesi tra l’appartenenza all’Unione dei Comuni o alla comunità montana. Insomma una vera pioggia di guai che si stanno abbattendo sulla nuova realtà associativa. E tutto ciò nel più totale silenzio dei vari Sindaci dell’Unione che - presumibilmente per ragioni di solidarietà partitica – preferiscono “non disturbare il manovratore”.

Eppure negli anni del governo di centro-destra erano proprio loro, i Sindaci della sinistra truentina a marciare in prima fila contro i tagli (infinitamente più modesti) a carico degli enti locali.

E a ben vedere è proprio questo aspetto che rischia di rappresentare il limite più profondo dell’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto. Un’unione che, alla luce del comportamento tenuto dai sindaci in occasione della visita della Giunta Regionale, sembra concepita più sulla base della omogeneità politica dei vari territori che non in ragione di una vera e propria progettualità comune. Sui tagli alle Unioni dei Comuni, comunque, ho presentato una mozione al consiglio regionale per sollecitare azioni concrete dirette a sollecitare le modifiche necessaria a non disperdere questo modello di cooperazione istituzionale.

07/11/2006





        
  



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