Situazione metereologica a SBT h10.30, 5 novembre '06 (immodificata da 24h):
- pressione atmosferica alta
- cielo sereno
- temperatura dell'aria gradi 13
- velocità del vento 0 - 1 nodi "calma di vento"
- stato (forza) del mare 0 (calmo-bonaccia)
- visibilità massima
- altezza delle onde 0 -2 cm.
( luna piena: luce notturna "naturale" )

Sempre alle 10.30, al molo nord di SBT, davanti al bar chiuso stazionano 16 tunisini (avvolti nei giubbotti, parlottanti ma non capisco, appoggiati alle loro auto opache ) e 2 pescatori "nostri".
Sempre alle 10.30 - in centro città - banda, autorità (sindaci e sottosegretari con forbici in tasca ), e associazioni combattentistiche si accingono a suonare, sfilare, celebrare, mangiare.

QUINDI ASPETTIAMO.
Rita Evelyn "purtroppo" non aveva a bordo materiale altamente inquinante, pericoloso o esplosivo. Massimo un po' di pesce, qualche rete, quattro uomini.
Neanche il cane. Nulla di preoccupante per i prossimi villeggianti.
Piuttosto diamoci da fare a misurare le onde che, nonostante il tempo sia cambiato da quello agostano del naufragio, non vogliono alzarsi.
15-18-30-50 cm.( il pontone 60 per 20 con trenta persone a bordo potrebbe partire - dicono - anche con onde di un metro e venti).
Così tutti soffiano. Tutti navigano internet alla ricerca di bollettini meteo allarmati o allarmanti, qualcuno ne trovano.
Potrebbe arrivare burrasca, perchè no un maremoto.
Si scopre che sul pontone il "bilancino" non è omologato: per mettere due timbri ci vorrà il suo tempo. Qualcuno dell'equipaggio ha la tosse. Lo scafo ha la vernice scrostata a poppa. Tutte a posto le autorizzazioni? Pare di no.
Ma, ecco il punto - leggo su un quotidiano- se sul Rita Evelyn ci fosse stato del potente inquinante tutti si sarebbero mossi immediatamente, scucendo in anticipo pure i soldi (tanti) necessari per l'operazione. Quando si dice la coscienza civile...

Allora, per il futuro diamoci una regolata: se non vogliamo addirittura approntare un kit altamente inquinante da posizionare obbligatoriamente nella stiva di qualsiasi barca, da pesca e non, mettiamo almeno in libera vendita una bustina-vita (da tenere in tasca ) con qualche microgrammo di scoria nucleare (ne abbiamo tante).
Praticissimo.

Nel prossimo malaugurato incidente in mare si muoveranno tutti col pepe al culo.