Tre diverse operazioni hanno impegnato l’Arma dei Carabinieri in questi ultimi giorni. Nella prima azione, facendo seguito all’autonoma inchiesta riguardante la rapina perpetrata nella giornata di lunedì ai danni di un negozio di abiti per bambini, gli agenti hanno fermato per un controllo un giovane extracomunitario di 26 anni che è risultato poi esser clandestino. Lo stesso era infatti già stato colpito da mandato di espulsione emesso dal Procuratore di Ascoli Piceno. Dopo aver effettuato i controlli del caso lo stesso è stato inviato alla Casa Circondariale di Ascoli Piceno.

Nella seconda operazione è stato fermato un cittadino di origine campana, D.E. 31/enne , al centro commerciale “Porto Grande”. Il soggetto, dopo aver rimepito all’inverosimile il carrello della spesa nel supermercato del centro, con destrezza e abilità cercava di eludere la cassa per poter poi svignarsela senza pagare. Il tentativo non è tuttavia sfuggito agli sguardi attenti del personale e del corpo di vigilanza che sono riusciti a fermare in tempo l’individuo ed a chiamare una volante dei Carabinieri che si trovava poco lontano. Nel carrello il D.E., con numerosi reati a suo carico, era riuscito a caricare mercanzia varia per un ammontare di ben 400 euro. Per lui sono scattate le manette e l’accusa di “furto aggravato”.

L’ultimo caso riguarda l’intraprendenza illegale di una donna- Rom di origine pescarese residente a Chieti. La A.M., 60/enne, con numerosi precedenti a suo carico, era stata notata dal parroco della Chiesa San Pio V mentre stava armeggiando con fare sospetto presso la cassetta per la raccolta delle offerte. Il prelato ha quindi ritenuto opportuno telefonare ai Carabinieri che hanno potuto cogliere la donna in flagrante. Il sistema, assai ingegnoso, ideato dal soggetto consisteva nell’introdurre nella fessura delle cassetta delle fettuccine di stoffa all’estremità delle quali aveva sistemato del nastro adesivo. Una volta venuto a contatto con la moneta cartacea questa vi si appiccicava ed era così facile estrarle. In una banconota da cinque euro erano ben 17 le striscioline adipose che si erano incollate alla moneta.