Lapidi tedesche allAnnunziata: lettera aperta al Sindaco Celani
Ascoli Piceno | Stefano Corradetti: Lunica strada da percorrere è quella della consegna delle lapidi alla Germania, attraverso linteressamento del Ministero degli Esteri.
Riceviamo dal segretario dell’unione comunale Ds di Ascoli Piceno Stefano Corradetti
Egregio Sindaco,
nell’agosto scorso turisti tedeschi in visita ad Ascoli, scoprirono che diversi gradini in travertino della scalinata dell’Annunziata erano stati realizzati riutilizzando lapidi dismesse di militari tedeschi della Wehrmacht della divisione corazzata Hermann Goering che, come riferito anche dal giornale tedesco Bild si scontrarono con le truppe italiane e con le forze civili e dopo due settimane di combattimenti, il 3 ottobre 1943, conquistarono l’altura del Colle San Marco fucilando per rappresaglia 16 civili.
Ritengo che il significato di quanto accaduto non possa essere ne equivocato, ne strumentalizzato. Si deve contattare il nostro Ministero degli Esteri per porgere immediatamente le scuse dell'Italia alla Germania, spiegando l’inconsapevolezza della città su quanto accaduto e che, probabilmente, quanto deciso dall’amministrazione ascolana democristiana negli anni 50, fu, forse, una leggerezza frutto della grave mancanza di risorse economiche in quel periodo e non certo la volontà di oltraggiare i soldati morti.
Detto questo, però, non è immaginabile pensare di avallare un’idea che porterebbe inequivocabilmente alla realizzazione di un monumento al Nazismo.
Ricordiamo bene che non è stata profanata alcuna tomba, e che, anzi, i feretri di quei soldati hanno oggi una loro adeguata, rispettosa e dignitosa sepoltura in un altro cimitero e che, quindi, il posizionamento di queste lapidi su una pareti senza i relativi feretri diverrebbe essenzialmente un monumento alla memoria.
Un conto è la pietà umana e un conto è commemorare le gesta dei soldati tedeschi.
Credo che questo non sia possibile e rappresenti, anzi, un insulto per quanti sono morti per la libertà di tutti e per la nostra Città medaglia d’oro al Valor Militare per attività partigiana.
L’unica strada da percorrere è quella della consegna delle lapidi alla Germania, attraverso l’interessamento del Ministero degli Esteri.
La invito, pertanto a valutare una soluzione equilibrata che non sia il frutto dell’esecuzione delle richieste di Forza Nuova, gruppo notoriamente di estrema destra e “nostalgica”, ma che vada nella direzione del rispetto della storia e della memoria. La prego, pertanto, di non porre Ascoli nella condizione di distinguersi, in Italia e nel Mondo, come una città che commemora il Nazismo.
IL SEGRETARIO DELL’UNIONE COMUNALE DS DI ASCOLI PICENO
Stefano Corradetti
Egregio Sindaco,
nell’agosto scorso turisti tedeschi in visita ad Ascoli, scoprirono che diversi gradini in travertino della scalinata dell’Annunziata erano stati realizzati riutilizzando lapidi dismesse di militari tedeschi della Wehrmacht della divisione corazzata Hermann Goering che, come riferito anche dal giornale tedesco Bild si scontrarono con le truppe italiane e con le forze civili e dopo due settimane di combattimenti, il 3 ottobre 1943, conquistarono l’altura del Colle San Marco fucilando per rappresaglia 16 civili.
Ritengo che il significato di quanto accaduto non possa essere ne equivocato, ne strumentalizzato. Si deve contattare il nostro Ministero degli Esteri per porgere immediatamente le scuse dell'Italia alla Germania, spiegando l’inconsapevolezza della città su quanto accaduto e che, probabilmente, quanto deciso dall’amministrazione ascolana democristiana negli anni 50, fu, forse, una leggerezza frutto della grave mancanza di risorse economiche in quel periodo e non certo la volontà di oltraggiare i soldati morti.
Detto questo, però, non è immaginabile pensare di avallare un’idea che porterebbe inequivocabilmente alla realizzazione di un monumento al Nazismo.
Ricordiamo bene che non è stata profanata alcuna tomba, e che, anzi, i feretri di quei soldati hanno oggi una loro adeguata, rispettosa e dignitosa sepoltura in un altro cimitero e che, quindi, il posizionamento di queste lapidi su una pareti senza i relativi feretri diverrebbe essenzialmente un monumento alla memoria.
Un conto è la pietà umana e un conto è commemorare le gesta dei soldati tedeschi.
Credo che questo non sia possibile e rappresenti, anzi, un insulto per quanti sono morti per la libertà di tutti e per la nostra Città medaglia d’oro al Valor Militare per attività partigiana.
L’unica strada da percorrere è quella della consegna delle lapidi alla Germania, attraverso l’interessamento del Ministero degli Esteri.
La invito, pertanto a valutare una soluzione equilibrata che non sia il frutto dell’esecuzione delle richieste di Forza Nuova, gruppo notoriamente di estrema destra e “nostalgica”, ma che vada nella direzione del rispetto della storia e della memoria. La prego, pertanto, di non porre Ascoli nella condizione di distinguersi, in Italia e nel Mondo, come una città che commemora il Nazismo.
IL SEGRETARIO DELL’UNIONE COMUNALE DS DI ASCOLI PICENO
Stefano Corradetti
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10/11/2006
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