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Comuni e ferrovie a confronto per far rinascere le piccole stazioni

Offida | Maroni: “c’è da parte di enti locali volontà di collaborare. Ora valuteremo insieme alla Regione la possibilità di giungere ad un’intesa a livello locale che aiuti i Comuni più piccoli a superare le difficoltà economiche”.

Come riportare vita nelle stazioni ferroviarie che, lungo la linea adriatica e la valle del Tronto, sono state via via dismesse per l’avanzare della tecnologia che ha reso superflua la presenza del personale? E soprattutto: quali strade si possono percorrere per dare attuazione alle tante idee che i Comuni hanno in cantiere per utilizzare a fini pubblici questi immobili, spesso collocati nel cuore urbano?

Su questi obiettivi si è sviluppato l’incontro operativo svoltosi questa mattina nella sala “Carlo Urbani” di Pedaso che, per iniziativa della Provincia, ha visto confrontarsi gli amministratori dei Comuni interessati (presenti, con sindaci o assessori, tutti quelli che vanno da P.S. Elpidio fino a S. Benedetto e poi quelli che insistono sulla vallata del Tronto) e i vertici delle due grandi società in cui oggi si articolano le ferrovie, RFI per le infrastrutture (comprese appunto le stazioni) e Trenitalia per il servizio di trasporto. Presente con un funzionario anche la Regione Marche, ente competente in materia di trasporto pubblico locale, sottoscrittore del contratto di servizio con Trenitalia e quindi controllore della qualità del servizio stesso.

L’assessore provinciale ai trasporti Ubaldo Maroni ha introdotto i lavori spiegando che la scelta di svolgere l’incontro a Pedaso è legata allo splendido lavoro di recupero della stazione effettuato dall’Amministrazione comunale e culminata nell’inaugurazione, l’estate scorsa, del nodo di scambio treno -  autobus.

E’ stata la dr.ssa Bottegoni di RFI a fornire un quadro completo della situazione delle stazioni dismesse nella provincia di Ascoli: un quadro con luci ed ombre nel quale, accanto a splendidi esempi di recupero all’uso pubblico di locali, piazzali, aiuole, servizi igienici (da Grottammare a Pedaso, a P. S. Elpidio) vi sono situazioni di degrado di varia gravità sulle quali in alcuni casi i Comuni sono da tempo disponibili ad impegnarsi (Monsampolo, Monteprandone) con accordi che vanno perfezionati, in altri (Maltignano, Marino del Tronto) non c’è interesse a causa della posizione decentrata delle stazioni rispetto ai centri urbani. Altre difficoltà esistono perché l’immobile ricade in territorio di un altro ente (stazione di Castel di Lama – Offida) o perché i locali sono occupati da apparecchiature tecnologiche a servizio del traffico ferroviario (Cupra Marittima).

Gli amministratori presenti da un lato hanno ribadito la forte volontà di intervenire per il recupero delle stazioni adibendo i locali a sede di associazioni, centri sociali per anziani e giovani, uffici di Polizia Municipale o Protezione civile; dall’altro hanno sottolineato (Grottammare, Monsampolo)  la difficoltà di fare investimenti per centinaia di migliaia di euro su immobili che, come chiede RFI, sono presi in affitto per sei anni rinnovabili per altri sei pagando oltretutto canoni che, seppure ridotti, per i piccoli Comuni rappresentano una voce non irrilevante del bilancio.

RFI ha annunciato a tal proposito che si sta lavorando su un protocollo d’intesa nazionale per tutte le centinaia di stazioni in queste condizioni e che il documento potrà prevedere una riduzione dei canoni e un allungamento della durata degli affitti.

L’ing. Antolini di Trenitalia ha osservato che non è sempre necessario investire in ristrutturazioni: in alcuni casi, le stazioni inutilizzabili potrebbero essere abbattute e i Comuni potrebbero intervenire realizzando aree di scambio per i bus con pensiline attrezzate, parcheggi per bici, sul modello di quanto accade in paesi del nord Europa.

L’Assessore ai trasporti del comune di S. Benedetto Capriotti si è dimostrato interessato alla proposta di prendere in affitto i locali disponibili e ha ricordato due iniziative sulle quali il Comune chiede la collaborazione di RFI: la sistemazione del parcheggio adiacente alla stazione per accogliervi i pullman che oggi, specie nelle ore di punta, affollano all’inverosimile il viale Gramsci e l’apertura dell’accesso est al sottopasso ferroviario di recente ampliato con la creazione del quarto binario, sempre allo scopo di decongestionare il traffico del centro.

Da Cupra è arrivata la richiesta di una pulizia più puntuale dell’area della stazione perchè la presenza costante di immondizia vanifica gli sforzi comunali per riqualificare la zona.

Al termine della riunione, l’assessore provinciale Maroni è apparso soddisfatto: “Siamo riusciti a mettere a confronto enti locali e ferrovie per capire quali sono le difficoltà e trovare soluzioni: da entrambe le parti si è dimostrata volontà piena di collaborare e anche la nuova forma di contratto che si profila va nella direzione di agevolare le progettualità dei Comuni. Ci rivedremo tra qualche mese per valutare l’andamento del processo – conclude Maroni – ma nel frattempo valuteremo insieme alla Regione la possibilità di giungere ad un’intesa a livello locale che aiuti i Comuni più piccoli a superare le difficoltà economiche”.  

10/11/2006





        
  



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