Quando arriva la Cavese a San Benedetto è emergenza. Elicotteri dei Carabinieri che volteggiano in alto come condor, strada bloccate , poliziotti in fibrillazione, Ultras rossoblu sul piede di guerra. Non basta. Parli di Cavese e pensi ai morti del rogo del Ballarin oppure alla guerriglia urbana del 1983,che finì con i tifosi campani assediati dentro il Cinema delle Palme e fuori , a inveire,mezza ( o quasi) popolazione di San Benedetto inferocita , a stento tenuta a bada dalla polizia.

E ancora. Parli di Cavese e pensi con ansia ad un esame impegnativo, quello dei baby rossoblu che devono dimostrare che le tre vittorie consecutive non sono frutto del caso. E sì, quello con la squadra campana è stato un vero e proprio esame di…maturità. Risorta, dopo le batoste di Lanciano e Salerno, si attendeva una prova che evidenziasse l’acquisizione di una personalità, l’assimilazione di un gioco lucido e lineare e un miglioramento dell’ attenzione in difesa. Tutto sommato l’esame è stato superato a pieni voti.

E’ chiaro che a fare la partita è stata la Cavese. Il maggior tasso tecnico lo imponeva, ma la Samb ha saputo sempre tenere a bada gli avversari. L’unica pecca è stata la mancanza di velocità nelle ripartenze che non permetteva di sfruttare a pieno la dinamicità delle nostre due punte. Così la Cavese ha potuto tenere palla per lunghi tratti ma senza impensierire troppo la difesa della Samb. Unica disattenzione al 38° quando tutti si dimenticano di Alfano che solo in area riceve palla da D’Amico. Il tiro è angolato e potente ma Consigli è un gatto e artiglia la palla.

Come non pensare che una Cavese che naviga nella parti alte della classifica non provi a far sua la partita? Infatti nella ripresa da un 4-3-3 prudente, mister Campilungo azzarda una 4-3-3 sbilanciato in avanti con l’ingresso di Prevete ,Tarantino e Albano. La Samb fatica un po’ a tenere palla, l’uscita per infortunio di Morante e Loviso accentua le difficoltà ma i rossoblu non sbandano. Un unico errore al 18° permette a Romondini di prendere d’ infilata i due centrali e volare solo verso Consigli, ma viene brutalmente atterrato. Il signor Gioncola di Vasto dice che il fallo è stato fatto fuori area. Buon per noi. Le proteste dei cavesi non servono.

Alla mezz’ora del secondo tempo due brividi per altrettante flipperate della malevola sfera di cuoio. Prima Schetter si trova una palla tra i piedi ad un passo dalla porta e per fortuna s’impappina, poi è Tarantino ad avere l’occasione d’oro a porta spalancata, forse stupito da tanta fortuna perde il tempo e manda la palla sopra la traversa.

In pratica la partita finisce lì. Come si suol dire un punticino per muovere la classifica e anche per fare morale, visto che tenere a bada una Cavese esperta e ben collaudata non è cosa da poco. Possiamo accontentarci? Se questo passa il convento altro non possiamo fare. Non occorre essere grandi conoscitori di calcio per vedere i limiti di questa Samb che non sono dovuti solo alla giovanissima età dei suoi componenti ma sono anche di carattere tecnico.

Quando incontri una squadra di un certo valore i rossoblu faticano, e non poco, ad imporre il loro gioco e a creare palle gol. Forse con il tempo miglioreranno ma qualche elemento dal piede, se non vellutato ma almeno… poco ruvido ci vorrebbe per velocizzare l’azione e dare qualche buona imbeccata alle punte. Casse sociali permettendo, ovviamente. Comunque domenica a Teramo potremo misurare se è aumentato il tasso di maturità di questi giovani dalle belle speranze e vedere se ci sono progressi anche nel gioco.

Come nella commedia di De Filippo, per la Samb gli esami non finiscono mai.