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E' in arrivo un pontone per trarre in superficie il "Rita Evelyn"

San Benedetto del Tronto | Incontro del Sindaco Giovanni Gaspari con la Capitaneria di Porto per sollecitare la partenza dello stesso tuttora alla rada nel porto di Ancona.

di Carmine Rozzi

Un pontone tipo quelli usati per recuperi in mare


Nel pomeriggio il Sindaco Giovanni Gaspari si è recato presso la Capitaneria di Porto per un incontro con le autorità portuali onde richiedere l’intervento di un pontone attualmente dislocato ad Ancona. Una volta arrivato sul posto l’intento è quello di imbracare il motopeschereccio e issarlo in superficie per poter finalmente accedere all’interno e verificare se vi si trovano ancora i corpi dei tre naufraghi. “Stiamo provando tutte le possibili soluzioni senza tralasciare nulla di intentato nel più breve tempo possibile onde ridare dignità ai dispersi e conforto alle loro famiglie” aggiunge il primo cittadino.

L’intervento di un pontone sembra essersi reso sempre più fattibile con il trascorrere delle ore e dal fatto che l’uso del robottino “Rov” (Remotely Operated Vehicle, vedi foto in galleria) munito di telecamera in sinergia con lo “Scan Sonar” (ecoscandaglio acustico, vedi foto) dei Vigili del Fuoco presentano difficoltà ambientali di diverso tipo dovuto alla presenza di reti e detriti che ne impediscono una corretta funzionalità.

Quindi non corrisponde a verità che all’interno del motopeschereccio affondato non siano stati trovati i corpi dei tre marinai per la semplice ragione che una verifica del genere, alla luce degli ultimi tentativi effettuati, è possibile solo con l’uso di palombari. Gli unici che possano resistere, grazie alle speciali tute, alla tremenda pressione generata da una colonna d’acqua di ottanta metri e che, a questo punto, verrebbero usati per imbracare la nave ai cavi del pontone in arrivo.

I sommozzatori della Capitaneria e dei Vigili del Fuoco venuti da Teramo tutt’ora impegnati il loco sono addestrati ed attrezzati per una profondità massima di quaranta metri. Non si esclude al momento nessuna ipotesi. Questo quanto afferma il Tenente di Vascello Michelangelo Trombetta. Lo scafo del “Rita Evelyn” e le fiancate risultano integre, prive di falle ed altro che possano far pensare ad uno scoppio o ad uno sfondamento.

Si trova adagiato sul fianco sinistro a circa 18 miglia marine di Porto San Giorgio, ben al di là delle acque territoriali ma ancora dentro al rettangolo di azione della Capitaneria di Porto di San Benedetto e precisamente a 14° e 15 primi di longitudine e 43° e 12 primi di latitudine(vedi foto). Sul posto sono rimaste le due motovedette della Capitaneria, quella di Vigili del Fuoco e quella della Finanza.

28/10/2006





        
  



3+3=
Il punto dove è affondato il "Rita Evelyn"
Il dispositivo "E.P.I.R.B." che ha dato il segnale di allarme
Il robot "ROV" (Remotely Operated Vehicle)impiegato nelle ricerche

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