Quei tralicci di Via Bianchi....
San Benedetto del Tronto | Sono quattro, ad alta tensione, e tagliano di netto la città interessando circa 1500 abitanti. Per l'Arpam non esiste pericolo ma gli abitanti parlano di un numero anormale di decessi tumorali.
di Carmine Rozzi

Uno dei tralicci di Via Bianchi
“Siamo stufi di aspettare. Lo stiamo facendo da quindici anni” protestano in coro gli abitanti il quartiere Sant’ Antonio zona sud. ll problema è rappresentato da imponenti tralicci ad alta corrente che tagliando la città di netto sfiorano quasi a toccarli gli appartamenti di Via Bianchi e parte di Santa Lucia Bassa. Sul tratto di circa seicento metri se ne contano quattro, dall’altezza media di circa 20 metri, per due percorrenze di fili in entrata e in uscita.
Sono conduttori ad altissima potenzialità, non per niente il cartello indica “pericolo di morte” , e vanno a rifornire la sottostazione elettrica della ferrovia che si trova a valle. In tutto le potenziali radiazioni interessano una popolazione di circa 1500 persone. Via Bianchi, dove si trovano una decina di condomini con una mezza dozzina di appartamenti ciascuno.
Santa Lucia Bassa, con all’incirca lo stesso numero di abitazioni. In zona est, dopo Via Piemonte, la sola scuola Bice Piacentini ospita giornalmente in media circa 150 alunni. Il possibile raggio di azione dell’inquinamento elettricomagnetico si propaga per raggio di circa 100 metri interessando di conseguenza anche gli abitanti delle vie parallele come Via Luciani che, per parte sua, ospita già un ripetitore della Telecom altro circa 45 metri.
Ancona ha già provveduto a risolvere il problema per la zona di Brecce Bianche, così come cinque anni fa è successo per quello di Porto San Giorgio. Per l’Arpam, chiamata a fare le rilevazioni, la zona non presenta pericolo di contaminazioni. Ma chi ci abita e che, giorno per giorno, vive la situazione racconta che morti e malattie per tumori sono stranamente molto alte. Nella sola parte alta di Via Bianchi i decessi per cause tumorali sarebbero state otto negli ultimi tre anni. I traslochi dalla zona sono sempre più frequenti.
Per Antonio Alfonsi, presidente del quartiere Sant’Antonio “Questa storia va vanti ormai da troppi anni. Un tempo ci promisero che l’avrebbero risolta con i Prusst. Da allora, silenzio assoluto. Lunedì prossimo, all’incontro con il Comune, provvederemo a riproporre il problema”.Un progetto esistente da anni prevede la creazione di un centrale a bassa tensione nella parte vincolata della zona collinare che sovrasta Santa Lucia. Questo potrebbe far diminuire sensibilmente il costo per interrare i cavi elettrici sotto al letto del Fosso delle Fornaci.
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28/10/2006
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