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Alla riscoperta di antichi sapori, rispettando le tradizioni del territorio

| S. EGIDIO ALLA VIBRATA – Inaugurata una nuova sala degustazione. Genuinità e tipicità i punti cardine.

di Paride Travaglini

 
"Enrico Fracassa è uno dei punti di riferimento per la nostra associazione!
Ha saputo cogliere l’aspetto della crescita produttiva nella continuità familiare aprendo questo nuovo capitolo, rispettando le tradizioni del territorio, anche nella selezione dei vini…”
 
Queste le parole del marchigiano Antonio Attorre responsabile Slow Food , autore di diversi libri sulla gastronomia e sui vini, intervenuto all’inaugurazione della Sala degustazione presso l’Azienda agricola Fracassa di Sant’Egidio alla Vibrata, a cui hanno preso parte anche i sindaci di Sant’Egidio alla Vibrata e di Giulianova, rispettivamente Stefania Ferri e Claudio Ruffini, i titolari delle aziende vitivinicole delle Colline teramane ed esperti di gastronomia
 
Una nuova sfida per il dinamico titolare dell’Azienda agricola una delle più fiorenti e antiche dell’Abruzzo, agricoltore e allevatore.
 
Alleviamo un gregge di circa 250 ovini – interviene Enrico Fracassa”, producendo formaggi con un metodo di lavorazione artigianale tramandato da padre in figlio da 3 generazioni. La produzione dei formaggi, viene accompagnata dalla lavorazione di altri prodotti tipici del nostro territorio come quelli ottenuti dalla lavorazione del maiale (salumi, lonze, prosciutti, ventricina) della pecora e dell’agnello, esclusivamente prodotte all’interno dell’azienda.
 
Dopo 30 40 anni nel settore agricolo, dentro Slow Food, dopo aver preso parte a fiere,- continua Fracassa - mi sono reso conto del grande patrimonio che ho in azienda , che gli altri non hanno e  che poteva essere sfruttato nel settore della ristorazione.
 
Ecco allora l’idea di aprire, sopportato dai miei figli Roberto e Luigi, questa sala di degustazione: piccola  si ( d’inverno 30-35 persone, d’estate riempiendo anche il porticato, si può arrivare al massimo a 50) ma dove è possibile assaporare piatti tipici cucinati rispolverando antiche ricette della tradizione,come gli spiedini di agnello da latte, pecora alla callara, mozzarelle, salumi, una vasta gamma di pecorini freschi e stagionati ( in Fossa di Urbino, in vinacce, in crusca) abbinati con  vini esclusivamente del nostro territorio precisamente, Montori e Illuminati di Controguerra; Lepore di Colonnella, Pepe e Strappelli di Torano Nuovo. Una particolarità : la carne ( salsicce, arrosticini, bistecchine di agnellino da latte…) sarà cotta verticalmente in modo tale che il fumo non vada direttamente su di essa. Si sentirà così il profumo della carne, con un miglioramento del prodotto superiore al 30%
 
La sala sarà aperta solamente la sera, dal giovedì alla domenica, su prenotazione.
Per la consistenza del menù, i primi piatti, saranno serviti solamente su  richiesta come pure la mazzarelle e la pecora alla callara vista la complessità della loro preparazione. Quest’ultima in particolare – sarà preparata utilizzando una mia ricetta ottenuta dopo accurata documentazione -  richiede molta attenzione e molta cura., nella scelta della carne ( deve essere una pecora della transumanza , selvatica), nel metodo di preparazione ( deve essere sgrassata molto bene ed aromatizzata a modo) e nel taglio: bisogna tagliare i tocchettini di una certa linea perché se presenti un piatto disordinato nel taglio, il piatto, non ha valore.
Si mangia prima con gli occhi e poi sul palato…
 
Riponiamo molta fiducia nei piatti proposti – termina-  ; sono piatti particolari difficili da trovare, e siamo convinti che saranno apprezzati dal cliente, come pure la nostra scelta di valorizzare elusivamente le produzioni locali.”

27/09/2006





        
  



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