Erano circa le undici di mercoledì quando una signora 50/enne originaria di Centobuchi stava percorrendo la strada che la riportava a casa. Di colpo dietro di lei un rombare improvviso, una forte strattonata al braccio e la borsa con tutti i documenti e qualche decina di euro che spariva in mano ad un abile borseggiatore a bordo di una moto dalla potente cilindrata.

La signora provvedeva ad allertare subito i Carabinieri di Porto d’Ascoli che a loro volta attivavano una pattuglia mobile dell’Arma. Senza però prima aver suggerito di loro di inseguire il ledro motorizzato su per i tornanti della strada provinciale che da Centobuchi porta a Monteprandone. L’intuito si rivelava subito vincente visto che gli stessi agenti riuscivano a bloccare il malvivente il quale, dopo essersi disfatto del portafoglio, con il poco contante in tasca cercava di eludere l’arrivo della volante.

Fermato senza troppa difficoltà è risultato essere A.S., un 24/enne originario della Puglia e residente a San Benedetto con numerosi precedenti penali. Proprio nel mese di luglio aveva usufruito dell’indulto del quale aveva subito approfittato per recarsi a Rimini e lì rubare la moto della quale si è successivamente servito per compiere il borseggio. Dopo l’arresto è stato immeditamente rinchiuso nelle carceri di Marino del Tronto con l’accusa di “furto aggravato”.  Il portafoglio è stato prontamente riconsegnato alla sua proprietaria completo di documenti e contante.

Questo dell’indulto, secondo, fonti vicine alle forze dell’ordine in genere, è un provvedimento che spesso non tiene conto della recidività dei soggetti. In tal modo si rischia di rilasciare soggetti che prima o poi ricominceranno a commettere tutta una serie di infrazioni fino a ritornare in carcere e da qui ricominciare il ciclo vizioso.