Un'altra irregolarità. Stavolta a rendere necessario il rinvio del riconoscimento della Pro Loco sarebbe il mancato rispetto di un articolo di una norma regionale che prevede che il rappresentante dell'amministrazione comunale, nominato in seno al consiglio direttivo della Pro Loco, abbia diritto di voto.

Nello statuto della neo nata, o meglio, dell'embrionale Pro Loco - visto che ancora pare che sia lontano il tempo in cui possa vedere definitivamente la luce - non si prevede il diritto di voto per il rappresentante dell'amministrazione comunala ma solo che venga sentito il suo parere in modo non vincolante in merito alle decisioni da perdere.

Ebbene, il neo sarebbe emerso solo nel corso del consiglio comunale di ieri sera dopo che l'argomento è stato affrontato in commissione ottenendo pure un parere favorevole che avrebbe dovuto rappresentare un buon viatico per la votazione all'unanimità del riconoscimento. Niente di tutto questo. In apertura di seduta a chiedere una sospensione per avere chiarimenti sull'argomento è stato il consigliere Amaolo (Democratici e Popolari per il Cambiamento) dopo di che il collega Marcello Meconi (An) ha chiesto il rinvio del punto visto che avrebbe rilevato il mancato rispetto di quella legge regionale dovuto al mancato diritto di voto per il rappresentante dell'amministrazione comunale. Inutile dire che la minoranza di governo ha gridato al ridicolo chiedendo che, invece, si procedesse alla votazione di un atto presentato in cartellina con ogni regolarità e con tanto di parere favorevole. Niente da fare.

Dieci voti a favore della sospensione, sette contrari, due astenuti (presidente del consiglio e sindaco) e la Pro Loco deve ancora attendere.

E visto che si è a ridosso della pausa estiva è facile immaginare che non se ne parlerà prima del prossimo settembre quando, oramai, i giochi saranno fatti e la Pro Loco avrà, di fatto, perso un'altra stagione.