Per R. Corsetti & G.C. Fighiera
( una mia amica mi informa... )
Se crocifiggete me per l' "inutile esperanto" [ Leggeri Medioevi, 23.07.'06 ], chissà come avrete trucidato Silvia Veroli e Caterina Marrone (filosofa del linguaggio) che in proposito - ALIAS n.29 del 22 luglio, il giorno prima - hanno disquisito con competenza in lungo e in largo.
Certo io non posso sapere se masticano Enciclopedie Britanniche nè se convissero decenni con esuli polacchi.
Ma sorveglierò ALIAS e saprò di eventuali assalti alle poverette da parte di esperantisti incazzati.

Per quello che mi riguarda, capitandomi di raccontare affettuosamente di due piccoli-ma-grandi eventi di provincia con 9 spettatori + 9, io che di esperanto non so nè voglio sapere, avevo adoperato quei due vocaboli solo perchè architettonicamente "suonavano bene" e per un certo "tempismo".
Inutile spiegarvi: pare voi non conosciate certe emozioni musicali della lingua. Siete freddi come merluzzi, impenetrabili come cipressi, suscettibili, permalosi, torvi. "Untermenschen" ? Se lo dite voi...
Oh, come sono crudo.

Grazie comunque : nessuno mai mi lesse da così lontano...
Cordialità