Lungomare: è caccia ai biglietti per bus e parcheggio.
San Benedetto del Tronto | I parcometri e le rivendite di tagliandi sono scarsamente segnalati. E c'è chi si lamenta.
di Marco Braccetti

Franco Malizia mostra il secondo contatore Enel, pronto per essere utilizzato dall'erogatrice automatica di biglietti
“Scusi, vende i biglietti per il bus?” Questa domanda il signor Franco Malizia se la sarà sentita rivolgere migliaia di volte. E lui, che i tagliandi non li vende è stufo del continuo pellegrinaggio nella sua edicola, all’inizio del Lungomare, poco distante dalla Palazzina Azzurra.
“Qui è un continuo via vai di persone che mi chiedono biglietti per il pullman, ho dovuto disseminare l’edicola di cartelli, anche in lingua inglese.” Malizia dice di aver avuto rassicurazione da un controllore della “Start”: “Mi ha assicurato che l’azienda aveva acquistato ben sette macchine erogartici di biglietti, e che una sarebbe stata installata vicino alla mia edicola.
Ed in effetti- prosegue Malizia- parecchi mesi fa un operaio dell’ENEL era venuto a montare un altro contatore, dicendomi che sarebbe servito per la fantomatica macchina. Ma è passato orami parecchio tempo, e nulla è cambiato. Quello che mi fa più rabbia è che queste macchine sono costate sicuramente molti soldi, ed ora restano inutilizzate in qualche magazzino…un vero e proprio spreco!”.L’edicolante dice di aver più volte telefonato alla “Start”, per sollecitare, e come risposta ha sempre ricevuto un laconico “provvederemo”.
Per chi parcheggia all’inizio del lungomare poi, ancora altri problemi: i parcometri non sono ben segnalati e le persone impiegano molto tempo per individuarli, molte chiedono indicazioni a Malizia, che ha cercato di porre rimedio alla scarsa segnaletica…con un altro cartello, scritto sempre con pennarello e cartone dove è indicata con una freccia la direzione da seguire per trovare il ricercatissimo marchingegno: un cartello molto spartano, definito dallo stesso Malizia: “da terzo mondo”, ma sicuramente meglio di niente.
Mettendosi nei panni di un villeggiante, questa continua caccia al tesoro, tra biglietti introvabili e parcometri “invisibili” dovrebbe risultare davvero sgradevole, senza contare poi lo smacco, a livello d’immagine, subito dalla città, per colpa di disservizi indegni di una località che vuole puntare all’eccellenza nel settore dell’accoglienza turistica. Disservizi indegni dicevamo, ma fortunatamente facilmente risolvibili, con la buona volontà ed il buonsenso; infondo, sono o non sono i piccoli particolari a rendere più accogliente una città?
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17/08/2006
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