Si è conclusa ieri con i tradizionali fuochi d’artificio di mezzanotte la Festa della Madonna della Marina, manifestazione popolare religiosa della tradizione sambenedettese.

Abbiamo chiesto a Don Lorenzo Bruni, vicario parrocchiale di Santa Maria della Marina, come è stata vissuta quest’anno e cosa si nasconde, dietro a questa festa tanto sentita e amata dai pescatori sambenedettesi e non solo.

“Nonostante le avversità meteorologiche- afferma Don Lorenzo- che ci hanno costretto a cambiare la tradizione, spostando il porogramma del sabato alla domenica e viceversa i fedeli non hanno mancato di affollare ugualmente la Messa solenne e la processione”.

“La motivazione che spinge a questa festa ha le sue radici durante tutto l’anno, infatti ogni peschereccio, nella propria cabina conserva una effige della Madonna che li accompagna durante le uscite in mare”.

“Quest’anno- continua- la celebrazione assume un significato più profondo, dopo che Salvatore Calise e Luigi Marini, alcuni mesi fa sono deceduti nel corso di una improvvisa tempesta”.

La consegna del Palio della Madonna della Marina, che risale al 1989, è stata effettuata dopo la Messa celebrata da S.E. Mons. Gervasio Gestori al Porto, e sta conquistando nel tempo un grande significato religioso perché durante l’anno la scultura in bronzo viene trasportata e custodita in 6 pescherecci diversi.

“La devozione- continua Don Lorenzo- è così radicata che l’effige assume il suo significato così forte pur non essendo legata nella sua iconologia a nessun elemento marino”.

Ma portare la Madonna in mare lungo una processione fatta in barca, sicuramente ha degli elementi tipici che ci differenzia dalle altre città del Piceno.

“Rappresenta una preghiera al mare e alle sue avversità- conclude- affinché non porti via la vita, e la presenza della Madonna con il suo affetto Materno ha il significato di rendere calmo il mare per tutti coloro che lo attraverseranno”.