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Maxi Operazione della Finanza. Sequestrate 847 "mini-moto"

San Benedetto del Tronto | Arrestata una persona, denunciate a piede libero altre cinque e espulso un extracomunitario: tutti di origine cinese. Le moto, di fabbricazione cinese, (valore circa 300 mila euro) erano prive della corretta certificazuione CEE.

di Carmine Rozzi

Guardia di Finanza con moto sequestrate


Un ulteriore risultato di servizio è stato conseguito dalla Compagnia di San Benedetto del Tronto (AP) che, sulla scorta di un raccordo info-operativo pressoché assoluto attuato alcuni mesi tra il Comando Provinciale di Ascoli Piceno, il Gruppo della Guardia di Finanza di Ancona ed il Comando Provinciale
di Macerata, ha definito in questi giorni le proprie attività, stringendo il cerchio su un soggetto di nazionalità cinese, titolare di regolare partita IVA ed operante nella zona dell'elpidiense.

Proprio a seguito delle preliminari analisi emergenti dai contesti del citato raccordo info-operativo, il soggetto era stato interessato, tra altri, all' esecuzione del piano provinciale promosso nel mese di febbraio del corrente anno dal Comandante Provinciale di Ascoli Piceno - Col.t.SFP Giuseppe
Montanaro
- in materia di sicurezza dei prodotti - determinante, nel complesso, il sequestro di circa 8.500 beni di varia natura non conformi alle normative di sicurezza dei prodotti nazionali e comunitarie, l'arresto di una persona, la denuncia a piede libero all'Autorità Giudiziaria di altri 5 soggetti e l'espulsione dal territorio nazionale di un extra-comunitario - ed oggetto, altresì, di una verifica fiscale doganale, tesa alla rilevazione di tutte le importazioni effettuate dal soggetto, per i successivi riscontri
sulla correttezza e regolarità dei precipui obblighi normativi e regolamentari.

Gli sviluppi delle suddette attività - estese ad altri importatori nazionali - hanno contribuito a rilevare e sottoporre a sequestro amministrativo 847 "minimoto" C Le c.d. "minimoto" non sono altro che delle moto in scala ridotta destinate per l'uso esclusivo su pista o aree private, essendone vietato il loro utilizzo sulle strade pubbliche, in quanto prive dei requisiti idonei alla libera circolazione; pur apparendo a prima vista dei semplici giocattoli, sono invero destinate principalmente ad un pubblico adulto e sono spinte da un vero e proprio motore a scoppio che permette di raggiungere andature anche sostenute.

Negli ultimi anni il mercato delle "minimoto" ha conosciuto una notevole espansione - determinante anche il proliferare di piste dedicate - che ha favorito la possibilità di acquistare il prodotto anche nei più diffusi supermercati, consolidandone ulteriormente i margini d'ingrandimento.

Di pari passo con l'espansione del mercato si è oltremodo assistito ad una crescente diminuzione dei relativi prezzi, soprattutto per i prodotti di fabbricazione cinese, caratterizzati però anche da una generale scarsa qualità dovuta dall'inosservanza delle normative e, per altri versi, dalla mancanza
delle previste documentazioni di supporto. La fabbricazione e la commercializzazione di tali prodotti sono infatti disciplinate da normative comunitarie ben precise, che impongono determinati standard costruttivi che salvaguardino la sicurezza dei consumatori ed attestate dall'apposizione sul
prodotto del marchio "CE".

I controlli promossi dalle Fiamme Gialle di San Benedetto del Tronto sulle minimoto importate dall'imprenditore cinese sono stati quindi anche indirizzati verso il riscontro della documentazione attestante l'effettivo ed avvenuto rispetto della normativa comunitaria; le attività di servizio hanno
quindi permesso di individuare numerose minimoto - tutte di fabbricazione cinese - per le quali i venditori non sono stati in grado di esibire la prevista documentazione ovvero, in altri casi, hanno esibito una documentazione non conforme a quella regolamentata dalla Direttiva Comunitaria
89/336/EEC sulla compatibilità elettromagnetica.

In base alla citata direttiva, infatti, il fabbricante o il suo mandatario stabilito nel territorio della Comunità, deve attestare sotto la propria responsabilità mediante apposita "dichiarazione di conformità", di aver rispettato tutte le prescrizioni previste dalla normativa nella fabbricazione del prodotto, allegando la documentazione tecnica di fabbricazione.

Nel corso dei controlli eseguiti è stato invece constatato che, nella quasi totalità dei casi, la documentazione esibita non era conforme a quella fissata dalla normativa, poiché rilasciata da enti stranieri non "notificati" presso la Comunità e, quindi, non competenti a rilasciare regolari certificazioni per il mercato comunitario.

Nel corso delle attività, la Compagnia di San Benedetto del Tronto ha sottoposto a sequestro amministrativo complessivamente 847 "minimoto", la maggior parte già piazzate nel mercato
locale, per un valore commerciale di circa 300.000 euro, contestando nel contempo sanzioni amministrative per circa 40.000 euro.

Le attività di riscontro promosse dalle Fiamme Gialle di San Benedetto del Tronto hanno interessato anche ad un'altra ditta importatrice operante nella provincia di Perugia, nei cui confronti ne sono state sequestrate 51. Per l'imprenditore cinese è scattata la denuncia a piede libero all'Autorità
Giudiziaria per violazione agli articoli 477 e 482 del Codice Penale nonché la segnalazione alla Camera di Commercio di Ascoli Piceno per gli aspetti amministrativi connessi alla violazione dell'art. 11 del D.Lgs. n. 615/96, relativamente alle sanzioni già quantificate in complessivi 18.752,00 euro.

Il Ministero delle Attività Produttive - con il quale è stato instaurato un immediato contatto per favorire le tempestive incombenze di competenza - ha "intimato" ai proprietari delle minimoto sequestrate di procedere alla loro regolarizzazione, prevedendo la confisca, nei casi di inadempienza; parimenti
sono in corso indagini di polizia giudiziaria delegate dalla Procura della  Repubblica di Fermo (AP), nella persona della dr.ssa Giovanna Lebboroni, tese ad acclarare l'eventuale intrinseca strutturale pericolosità del prodotto, per le quali è stato richiesto anche l'ausilio di periti del settore.

In appendice lo stesso Colonnello Montanaro ha tenuto a sottolineare l'importanza di queste operazioni che, oltre a costituire una efficace azione di prevenzione :"Servono anche per tutelare l'industria italiana che, in materia, è tra le prime al mondo". Dello stesso tono il Capitano Melasecca del Comando di San Benedetto:"  Il risultato di questa operazione è stato anche molto apprezzato dallo stesso Ministero per le Attività Produttive e questo la dice lunga sul servizio reso a difesa dell'integrità e della valenza dei prodotti nazionali".

26/07/2006





        
  



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