Loriano Macchiavelli alla Palazzina Azzurra
San Benedetto del Tronto | Introdotto da Nicoletta Vallorani ha dato vita ad una serata di grande intensità culturale
di Mimmo Minuto

Loriano Macchiavelli
San Benedetto e il suo fascino. Loriano Macchiavelli, uno dei padri del noir, arriva nel tardo pomeriggio in città. Si ferma alll'Hotel Progresso, che lo ospita, osserva la struttura, "che mi riporta indietro nella memoria", nota la grande ospitalità della famiglia Mancini, si innamora delle palme e del lungomare. Chiude la serata poi allo chalet"Da Luigi" dove trova, oltre alla solita calorosa accoglienza e alle delizie culinarie di Alessia, Matteo e Paola Capriotti, anche il Presidente della Provincia, Massimo Rossi. E allora confida che farà le ferie a settembre qui in città e che a gennaio verrà a presentare il prossimo libro, che ha appena consegnato all'editore, assieme a Guccini che è coautore.
Alla palazzina Azzurra poi Loriano Macchiavelli ha quasi tenuto una conferenza sul genere noir. Ben introdotto da Nicoletta Vallorani, anch’essa grande esperta del giallo, Macchiavelli ha parlato della sua Bologna, quella di una volta e quella di oggi, manifestando parecchia sofferenza nel vederla cosi ridotta.
Tracciando un percorso letterario che lo porta inevitabilmente a parlare della nuova grande avventura di Sarti Antonio, il decano e il più grande degli investigatori bolognesi, il personaggio del suo libro, dal quale Gavina ha ricavato la serie televisiva di grande successo. Di nero si muore è anche la storia del sommerso, dei tanti che lavorano in nero per campare in qualche modo . Nella Bologna del 2006 Sarti si trova ad indagare su via Centotrecento e sulla sua strana umanità: studenti universitari, giovani con troppi cani al guinzaglio e troppe birre nello stomaco, extracomunitari con o senza permesso, cinesi che fabbricano borse Trussardi e Versace.
Il delitto di uno di loro, in piena notte, senza testimoni, senza rumori, senza moventi apparenti, è solo il punto di partenza per un ritratto della più inquieta città di oggi. «Comincia in una notte d’autunno- sottolinea Macchiavelli- C’è una nebbia che sgretola i contorni dei portivi del centro storico, e le poche persone in giro si materializzano di colpo sotto la luce dei lampioni. Qualche spazzino in ritardo, un paio di puttane, una guardia notturna con gli occhi pesanti, due drogati che forse non vedranno l’alba e chissà quant’altra umanità indefinita e indecisa».
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26/07/2006
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