Il Paesaggio smarrito e il futuro dei nuovi turismi
San Benedetto del Tronto | A Porto dAscoli il primo incontro nellambito delliniziativa Saggi Paesaggi e della IV Biennale Europea del Paesaggio.
di Francesca Romana Rinaldi
Nel Palazzo Vannicola di Porto d’Ascoli, sede della Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche, si è svolto il primo interessantissimo incontro dedicato a “Il paesaggio smarrito e il futuro dei nuovi turismi” nell’ambito dell’iniziativa “Saggi Paesaggi” e della IV Biennale Europea del Paesaggio.
Una serie di relazioni di alto livello, una quantità di proposte innovative e di stimoli per ridare vitalità e un nuovo slancio alla politica turistica del nostro paese, che sembra perdere sempre di più i colpi, con un preoccupante arretramento sul piano della competitività e le immaginabili conseguenze: l’Italia da primo paese turistico del mondo ormai relegata al quinto posto e con il rischio di ulteriore arretramento in questa classifica.
Il prof. Carlo Carboni dell’Università Politecnica delle Marche ha analizzato con estremo acume le trasformazioni dei distretti industriali, del paesaggio e del rapporto con le comunità. Con riferimento alla situazione delle coste Picene, ha accennato alle criticità del turismo balneare, con particolare riferimento ai danni provocati dal non corretto uso delle risorse naturali, accompagnato da una politica dei prezzi particolarmente alti e non corrispondenti alla qualità dei servizi prestati e da vari altri fattori negativi.
Il superamento di queste negatività non appare particolarmente facile.
Bisognerà affidarsi alle proposte creative, non basandosi solo sulla natura, ma elaborando strategie che tengano conto dell’economia, della cultura, della qualità della vita.
Il prof.Charit Ting dell’Università Chulalongkorn di Bangkok, partendo dal disastro dello ”tsunami” ha illustrato il progetto di riqualificazione delle zone distrutte dal tragico evento naturale, che dovrà basarsi in primo luogo sul coinvolgimento della popolazione e su un maggior rispetto delle risorse naturali.
Il prof. Renato Novelli che ha condotto il convegno ha riconosciuto che a S.Benedetto del Tronto e nella costa Picena forse lo “tsunami” è rappresentato dalla speculazione edilizia e dalla sua eccessiva pressione. Una risposta a questa negatività può essere fornita dalla valorizzazione intelligente sistemica delle risorse esistenti. Ha fatto, quindi, alcune proposte: S.Benedetto capitale del “camminare utilizzando il lungomare da Porto d’Ascoli a Pedaso non come semplice elemento di addobbo, ma rendendolo un vero e proprio sistema; creazione di un parco lineare; integrazione con il sistema collinare e montano e collegamento con le emergenze esoteriche dei Monti Sibillini; valorizzazione di un parco enogastronomico; realizzazione di una koine dell’Adriatico mediante la creazione di una Fiera del gusto. Rendere, infine, S.Benedetto la capitale della trasparenza nei prezzi.
Il prof. Antonio Attorre, docente presso l’Università Politecnica delle Marche e responsabile regionale di Slow Food, ha evidenziato le nuove forme di turismo sostenibile che vedono in stretto rapporto paesaggio, agricoltura, cultura materiale, gastronomia (sulle quali Slow Food interviene con progetti di tutela dei prodotti e di costruzione di rete di scambio che valorizzino il carattere identitario dei prodotti alimentari) presentano potenzialità enormi e fortemente innovative in una logica di sviluppo locale. Inoltre ha eseguito nel Gargano la valorizzazione di alcuni agrumeti (arancia “la bionda” di Carpino), in collaborazione con Italia Nostra che intendeva tutelare quel paesaggio agrario, nonché la realizzazione di una “comunità del cibo” attorno alla piccola pesca costiera di S.Benedetto e alla identità alimentare locale (piatti come il brodetto).
Il prof. Marco Moroni, di Storia Economica, ha lamentato i danni arrecati al paesaggio armonioso delle Marche, in particolare sulla costa, dove è prevalsa la logica miope del vantaggio immediato, con un enorme consumo del territorio che ha provocato una vera e propria crisi di carattere ambientale. Una risposta può essere fornita solo da un governo complessivo del territorio.
Il prof. Pesciarelli, Preside della Facoltà di Economia, ha riconosciuto che il turista acquista uno status di cittadino della località per il periodo in cui è suo ospite. Ha diritto, quindi, non solo ai servizi turistici ma a quelli qualificati della città e del territorio. Diventa in questo modo un arbitro terzo che giudica i servizi del paese.
Di particolare interesse l’intervento della Principessa Giulia Panichi Pignatelli, proprietaria di una villa del ’600: nell’illustrare le finalità e l’attività dell’associazione Marche Segrete che riesce a richiamare nel Piceno turisti di qualità provenienti da tutto il mondo, ha lamentato lo stato di vera e propria distruzione della Valle del Tronto, coperta da enormi capannoni, privi di un minimo valore estetico. Ha proposto che vengano resi meno impattanti colorandoli di verde, nascondendoli con essenze arboree, così come avviene in Francia e in Inghilterra.
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19/06/2006
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