Sono stati appena 15 i consiglieri di maggioranza che hanno sostenuto l’elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto nel corso del primo Consiglio Comunale tenutosi domenica.  Difatti, considerando i 7 voti a sostegno di Giulietta Capriotti espressi dalla Cdl per garanzia istituzionale, sommati ai 5 della Lista Martinelli-FI e ai 2 della Rosa
nel Pugno espressi con scheda bianca, aggiunti al misterioso voto di un consigliere
dell’Unione a sostegno del consigliere Martinelli, si raggiunge quota 15, l’esatta
metà dei consiglieri presenti in aula.

Facile desumere pertanto che a garantire il sedicesimo voto utile per ottenere una maggioranza di centro-sinistra sulla nomina del Presidente del Consiglio sia stato il voto del Sindaco Giovanni Gaspari.  Un segnale non confortante poiché quando è il capo della Giunta a garantire la
maggioranza di un altro organo istituzionale come il Consiglio, ad immaginare una
autonomia di quest’ultimo si fa un po’ fatica.

A giudicare da quanto accaduto per il Presidente del Consiglio, unitamente al rinvio immotivato della elezione dei componenti della Commissione elettorale, nonostante sollecitata dal Prefetto mediante una comunicazione ufficiale oltre che essere prevista per legge, viene da pensare che qualche anomalia stia minando la coalizione di centro-sinistra già dalle prime battute.

Sta di fatto che è poco edificante assistere a comportamenti che, anziché garantire il corretto funzionamento delle Istituzioni, vengono resi funzionali a dinamiche interne alla coalizione del centro-sinistra per regolamenti di conti o peggio aggiustamenti di equilibri.

Resta il conforto delle parole pronunciate dal Sindaco nel proprio discorso inaugurale riguardo il rispetto delle regole, ma si sa che i discorsi sulle buone intenzioni sono sempre belli, l’importante è che le buone intenzioni trovino concretezza nei fatti da parte della maggioranza che lo sostiene.

* Coordinatore comunale AN