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Dopo una lunga seduta consiliare è stato eletto il nuovo difensore civico

Ascoli Piceno | Il difensore civico è una figura istituzionale e la sua elezione necessita l’approvazione dei 2/3 dei consiglieri

di Federico Biondi


Il consiglio comunale si è protratto fino alle quattro e mezzo di mattina per eleggere il nuovo difensore civico, figura istituzionale garante dell'imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione comunale, che di propria iniziativa può segnalare abusi, disfunzioni, carenze e i ritardi dell'amministrazíone nei confronti dei cittadini.
 
Una lunga sera in consiglio per eleggere come nuovo difensore civico della città di Ascoli Piceno l’avvocatessa Cristina Gagliardi, candidatura sostenuta dal centro sinistra ed eletta grazie all’indispensabile apporto di alcuni componenti della maggioranza, si pensa essere stato il gruppo consiliare dell’Udc.
 
La maggioranza non ha raggiunto una sintesi, non è riuscito a far confluire i voti su un candidato della rosa di nomi proposti, nonostante il Consiglio Comunale sia stato sospeso per diverse ore. Il presidente del consiglio Valeriano Camela aveva semplicemente concesso venti minuti per una rapida consultazione tra i capi gruppo consiliari, cosa che non è avvenuta e che ha dato il via ad una estenuante attesa.
 
È importante ricordare che il difensore civico è una figura istituzionale e la sua elezioni necessita l’approvazione dei 2/3 dei consiglieri. Nel caso ciò non avvenga alla prima votazione se ne fa una successiva e anche in questo caso gli aspiranti difensori civici hanno bisogno dell’approvazione dei 2/3 dei consiglieri per essere eletti. Se neanche la seconda votazione ha una così amplia maggioranza di consensi, si procede ad una terza votazione ma in questo caso vanno al ballottaggio i due candidati che hanno avuto maggiori voti nella seconda votazione.
 
Precedentemente la dimissionaria Piera Alessandra Dragoni aveva illustrato ai consiglieri l’operato svolto in questi anni di attività. I consiglieri comunali, sia di centro destra che di centro sinistra, hanno lodato l’operato e i risultati conseguiti dalla dottoressa Dragoni, sta di fatto che sono emersi aspetti sullo statuto comunale che ne attestano ancora una volta la sua arretratezza e inadeguatezza.
 
Lo statuto comunale di Ascoli Piceno prevede che il difensore civico rimanga in carica per 4 anni, mentre nelle altre municipalità della penisola la durata dell’incarico è di 5 anni, inoltre, non è possibile essere rieletti. Però è importante ricordare che l’avvocatessa è andata oltre i 4 anni di mandato, incarico che è iniziato ufficialmente nel dicembre del ’99 e si è protratto fino al maggio 2006.
 
Al di là dell’operato della Dragoni, che come hanno riferito i consiglieri di entrambi gli schieramenti è stato impeccabile, preciso e puntuale, si è creato una problematicità attinente alla relazione di fine mandato. Relazione che non contempla il 2005 e parte del 2006, anni di servizio in cui la dottoressa Dragoni non poteva avere proroga e non è chiaro chi deve rendicontare l’operato svolto dall’ufficio. In verità la dottoressa ha relazionato anche per l’anno 2004, nonostante non avesse la proroga per svolgere la mansione di difensore civico.
 
La relazione presentata è allegata di tutti gli interventi svolti dall’avvocato, un lavoro duro, arduo che comunque ha portato al raggiungimento di grandi risultati. Sono stati risolti o accompagnati alla risoluzione oltre l’85% dei casi presentati dai cittadini. In questo lasso di tempo la dottoressa Dragoni è divenuta anche presidente nazionale dell’associazione italiana dei difensori civici, un importante risultato che si somma al buon lavoro svolto ad Ascoli Piceno, lasciando quindi un’impegnativa eredità al suo successore.

01/06/2006





        
  



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