La seconda tappa (quarta del Giro) per velocisti puri l’ha vinta di nuovo Mc Eween. Petacchi è andato a casa e salterà anche il Tour. La sua sfortuna è veramente unica e drammatica. Una disdetta il suo ritiro. È arrivato Armstrong al Giro. Dopo avere snobbato la gara a tappe italiana e ogni altra corsa che non fosse il Tour, è arrivato in veste di consigliere.

Armstrong ha cambiato il ciclismo. Ha vinto i suoi sette tour andando forte sulle salite, senza essere un vero scalatore. Nel senso tradizionale. Non era un airone come Coppi, né un scricciolo leggero come Gaul, né una irresistibile gazza come Pantani. E neppure un scalatore passista poderoso come Mercx o una locomotiva paziente come Gimondi o un elegante signore della strada come Hinault, ma saliva su con rapporti leggerissimi, con una frequenza di pedalate al minuto senza precedenti nel ciclismo. Negli ultimi anni, proprio a causa sua anche i sistemi di allenamento sono cambiati.

Ma ha vinto sette tour de France, correndo solo quelli e preparandoli accuratamente come una mania. Il ciclismo quest’anno ha una grande chance: accettare la lezione tecnica di Armstrong, ma tornare all’antico, con corridori che corrono almeno le classiche principali e due grandi corse a tappe. Il ciclismo di Coppi, Bartali, Mercx, Hianult, Indurain.

La volata di oggi non distrae i corridori dal pensiero del giorno della prossima cronometro a tappe. Una gara tipica del Tour. Non so quanto equa, visto che la vittoria finale è individuale. Un campione forte in salita, se non ha una squadra forte viene penalizzato. Armstrong ha pronosticato la vittoria della squadra di Basso alla crono a squadre e quella finale del medesimo Basso.

I bookmaker inglesi danno anche loro Basso vincente, dopo di lui a due punti Cuneo e ad altri tre punti Simoni e Savoldelli. I commentatori parlano poco di Cunego, eppure due anni fa, ha vinto un giro in modo autorevole. Vedremo.

Ieri narrando la strategia del Giro, ho fatto due errori imperdonabili di squadra. Ho regalato Basso alla Discovery mentre è il capitano della CSC e ho collocato Bettini alla Gelesteiner, mentre milita nella Quickstep.

Un’ultima fantasia dopo una tappa di volata. Coppi aveva tutto. Irresistibile in salita, unico a cronometro, passista elegante ed efficace. Ma in volata era un brocco. Qualcuno dice che la sua grandezza di corridore solitario che staccava tutti, fosse in parte dovuta alla consapevolezza di questo limite. Arrivando con altri non avrebbe vinto mai.