La storia di Cristiano Donzelli, un teramano alle Crociate di Ridley Scott.
| TERAMO - La grande passione per disegno è la via per Hollywood. Uno scrigno di potenzialità per il cinema italiano, passando per il Liceo artistico di Teramo.
di Nicola Facciolini
Un teramano alle Crociate, dopo quasi 1000 anni…Vi raccontiamo una storia vera, un esempio per tutti i giovani intraprendenti teramani. E’ la storia di Cristiano Donzelli, teramano doc. Dopo essersi diplomato al Liceo Artistico Statale di Teramo nel 1987, comincia a lavorare in qualità di disegnatore di fumetti d’autore, per la Granata Press, storica casa editrice di Bologna. Nel 1995 vola a Los Angeles dove inizia la sua esperienza nel mondo del cinema lavorando per la Paramount Pictures di Hollywood, la grande major dell’universo di Star Trek.
Qui realizza i disegni per le scenografie (in gergo,“storybordare”) del film “The Jetsons” del regista Joe Dante e di “Warriors of Virtue” di Ronnie Yu, collaborando con lo scenografo premio Oscar Eugenio Zanetti. “Storybordare” significa previsualizzare l’immaginazione del regista prima delle riprese vere e proprie: produrre in immagini una pagina scritta, la sceneggiatura. Tecnicamente, mettere dentro un rettangolo dell’inquadratura, l’azione.
Tornato in Italia, Cristiano collabora a diversi progetti televisivi e cinematografici per la Rai ed ha modo così di imparare tutto quello che riguarda la realizzazione di un film lavorando con il più importante regista televisivo italiano, Alberto Negrin. Cristiano continua in Italia la sua collaborazione professionale con le produzioni cinematografiche americane. Realizza lo storyboard di film come “Double Team” di Tzui Hark, e di “Titus”, film cult della famosissima regista teatrale di New York, Julie Taymor. In questa occasione Cristiano lavora con un altro grande della scenografia mondiale, il premio Oscar Dante Ferretti, con cui instaura un ottimo e duraturo rapporto professionale.
Nel 1998 Cristiano torna a lavorare a Los Angeles per realizzare i disegni del film “The Haunting” prodotto da Steven Spielberg e diretto da Jan De Bont. Di seguito è impegnato nella realizzazione di videoclip musicali, progetti di animazione e spot pubblicitari. Con Tanino Liberatore collabora all’ideazione dei personaggi per la serie televisiva francese “The G-Shifters”. Un anno dopo Cristiano torna di nuovo in Italia per realizzare lo storyboard e i disegni per le scenografie del film “Gangs of New York” del regista, Martin Scorsese.
Dopo questa esperienza viene chiamato a Londra per lavorare al grande “The Kingdom of Heaven” (dal 6 maggio 2005 in tutte le sale cinematografiche mondiali) ultimo film di un altro regista cult, Ridley Scott, premio Oscar con il kolossal Il Gladiatore. “Be inventive! Go free!”, è l’incoraggiamento del regista americano Ridley Scott (Blade Runner) a Donzelli, disegnatore di scene per film di successo, negli studi londinesi del kolossal “The Kingdom of Heaven” (2003) ovvero “Crociate”, dal 6 maggio 2005 nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Il film racconta una parte di quelle stragiche spedizioni medievali: i personaggi sono storici ma le vicende di pura fantasia. Tutto ruota intorno alla storia di un cavaliere cristiano, Baliano di Ibelin (Orlando Bloom).
Pensate, lo spettacolare storyboard di Cristiano sulla scena di Saladino che osserva la fossa dei soldati morti musulmani, poco prima della sepoltura, e subito lo stacco del regista Scott sull’analoga scena cristiana con i cadaveri che invece venivano bruciati (atto empio, all’epoca) all’interno delle mura di Gerusalemme per evitare la pestilenza, ha fatto scuola. Crociate, il film costato 150 milioni di dollari, per oltre due mesi di lavoro (del Nostro) tra Londra e Marocco, ha consacrato a Hollywood la potenza scenografica della matita di Cristiano: la sua abilità nel dettare le regole dello svolgimento della battaglia finale, è stata subito premiata da Scott. L’incarico come stoyboard artist, immediato. In questo periodo Cristiano, che vive a Roma, è nella sua cara Teramo per portare avanti un progetto personale.
Perché storybordare la battaglia finale dell’assedio di Saladino alle mura di Gerusalemme?
“I produttori, prima ancora di girare una scena simile, ne predono il costo: ma devono pre-visualizzarla: tramite lo storyboard si decide ciò che verrà girato davvero ed elaborato al computer. Storicamente la battaglia è stata combattuta da 150mila uomini, sul set c’erano 5mila comparse, il resto andava moltiplicato al pc. Tutte le inquadrature sugli eserciti sono state realizzate in questo modo, ma prima ho realizzato più di 600 tavole, per neanche 10 minuti di film”.
Abbiamo grandi artisti in Italia che non sappiamo valorizzare ma negli Usa è tutta un’altra musica: se sei bravo, porte aperte. Vero?
“Ho lavorato ad Hollywood con artisti di fama mondiale, professionisti checredono in quello che fanno. Ho conosciuto produttori che verrebbero molto volentieri in Italia a finanziare film. Che, purtroppo, non tutti poi amerebbero girare. Lì c’è l’industria del film come intrattenimento, qui c’è il film come esperienza culturale per pochi cinefili: due mondi diversi. Ma per investire tanto in un film devi poi avere un grande ritorno economico. D’altra parte se oggi un regista italiano girasse un film-copia di un’opera americana con effetti speciali (Star Wars di casa nostra, Ndr), stonerebbe: staccheremmo davvero il biglietto per vederlo senza un preconcetto? I nostri produttori investono poco e solo per commedie stile Vanzina, con buoni risultati al botteghino. Il cinema indiano, poi, non ha molte speranze in Europa, siamo troppo lontani culturalmente e quelli asiatici polizieschi in genere sono apprezzati se strizzano l’occhio ad Hollywood”.
Ad maiora!
Il Kolossal“The Kingdom of Heaven” (Le Crociate)
Il film “Crociate” di Ridley Scott, girato nel 2003, getta nuova luce sulle “guerre sante” ideate da Papa Urbano II: in verità, uno validissimo espediente per allontare dalle corti d’Europa, le lotte fratricide di potere che dilaniavano da secoli i principi cristiani. E, quindi, aprire nuovi sbocchi commerciali e riaffermare il potere del Papato in tutto il mondo. Contro i musulmani del feroce e sadico Saladino. Che, ovviamente, nel film di Scott non è affatto sanguinario, in ossequio alle nuove regole introdotte in tutto il mondo, dopo l’11 settembre 2001, per favorire la distensione culturale, sociale, politica ed economica con il mondo musulmano. Qui non ci sono i buoni e i cattivi: gli infedeli stanno da entrambe le parti. Prima Saladino accondiscende alla presenza dei cristiani a Gerusalemme, poi i Crociati attaccano le carovane dei mussulmani, facendo strage di donne, vecchi e bambini, scatenando la reazione del Califfo. Scott pare non si sia sbilanciato politicamente, a differenza del suo collega G. Lucas. Ma la storia, già scritta dai fatti documentati, è un’altra cosa. Il film è ambientato tra la seconda spedizione che terminò nell’Anno del Signore 1149, e la terza crociata che iniziò nel 1189. Protagonista è Baliano di Ibelin (l’attore Orlando Bloom, il Legolas nella trilogia de Il Signore degli Anelli di P. Jackson), ispirato la cavaliere che difese Gerusalemme nel 1187.
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24/05/2006
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