Vicenda Pelacani
Porto San Giorgio | La gelateria costretta oggi ad iscrivere a ruolo il ricorso al TAR Marche contro il Comune di Porto San Giorgio
di Andrea Agostini*
La Gelateria Pelacani costretta oggi ad iscrivere a ruolo il ricorso al TAR Marche contro il Comune di Porto San Giorgio: al 6 giugno la discussione sulla sospensiva della revoca da parte del Sindaco Brignocchi dell'autorizzazione già dallo stesso concessa all'occupazione temporanea del suolo pubblico in Piazza Mentana.
Dal 26 aprile scorso, quando è stato sollevato ricorso, ad oggi "solo parole" da parte dell'Amministrazione comunale e dei suoi consiglieri di maggioranza in favore di Aldo Giacomozzi e nei confronti delle Associazioni rappresentanti i commercianti, i quali tutti insieme alla cittadinanza si sono espressi in termini di vera solidarietà per le vicissitudini della storica gelateria sangiorgese. Infatti dal 1 maggio il gazebo sito in Piazza Mentana può ben dirsi "abusivo" ed il Giacomozzi passibile delle conseguenti sanzioni di legge: il Sindaco non soltanto non ha adottato la revoca della precedente revoca con contestuale nuova autorizzazione all'occupazione temporanea di suolo pubblico come diritto e giustizia vorrebbero, ma neppure ha intentato contatto alcuno utile ad un bonario componimento.
Anzi l'Amministrazione, successivamente al ricorso di questo difensore, ha adottato una delibera di Giunta quale atto politico all'indirizzo del Dirigente Amministrativo responsabile al rilascio delle autorizzazioni all'occupazione temporanea di suolo pubblico affinché le stesse vengano negate agli operatori commerciali che intenderanno fruire delle piazze pubbliche. Atto abnorme politicamente e, per quanto di competenza, giuridicamente. Infatti da un lato si nega ad una località turistica balneare che vive di commercio la possibilità di incrementare la propria offerta a mezzo l'utilizzo di risorse urbanistiche proprie e naturali del territorio, ma soprattutto dall'altro lato si riconosce che quando si è agito a discapito della ditta Pelacani non solo mancava un presupposto fondamentale quale il nuovo sopravvenuto atto di indirizzo politico, ma soprattutto si agiva da parte di un soggetto incompetente, il Sindaco, per essere questi soggetto di indirizzo generale politico e non di gestione concreta amministrativa, funzione spettante quest'ultima, come riconosce anche la suddetta delibera di Giunta, al Dirigente di settore competente.
*avvocato
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24/05/2006
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