Verrocchio: La DC è lunica titolare dello scudo crociato!
Ascoli Piceno | La parola fine alla vexata quaestio sembra averla messa, la scorsa settimana, il prefetto di Lucca che ha dato al segretario della Dc, senatore Gianfranco Rotondi, la titolarità dello scudo-crociato

Verrocchio e Rotondi
La diaspora democristiana continua anche sul diritto di proprietà e d'uso del marchio d’origine controllata, lo storico simbolo dello scudo-crociato, che ha accompagnato i democristiani in tante battaglie politiche dal dopoguerra agli anni ’90. Sono sempre stati in molti a rivendicarlo e ad usarlo con complicazioni giudiziarie.
“La parola fine alla vexata quaestio – ha riferito Giustino Verrocchio, il presidente provinciale della Democrazia Cristiana -, sembra averla messa, la scorsa settimana, il prefetto di Lucca che ha eseguito l'ordinanza del Tribunale che ha dato al segretario della Dc, senatore Gianfranco Rotondi, la titolarità dello scudo-crociato, cancellando la lista della cosiddetta Dc di Sandri”.
“Anche l'Udc di Casini – ha proseguito Verrocchio, che della Dc di Rotondi è anche Consigliere nazionale, come anche Raffaele Tassotti, consigliere in Provincia di Ascoli - che, com'é noto inalbera lo scudo-crociato sulla vela del suo simbolo, aveva presentato ricorso, ma lo ha perso perché lo scudo-crociato è usato dall'Udc per concessione e non per diritto. Il nostro segretario nazionale, Gianfranco Rotondi, che forte del diritto riconosciutogli, ha revocato anche all'Udc l'uso del simbolo, tanto caro, quanto conteso”.
“Se all'Udc avevano dei dubbi sul provvedimento di Rotondi – ha aggiunto Verrocchio - Lucca glieli ha tolti. Per la Legge, il simbolo lo rappresenta la Democrazia Cristiana di Rotondi, non appartiene a loro, non c'é nessun motivo per cui possano usarlo ancora. Rotondi ha affermato chiaramente che o si arrendono, o la vicenda sarà nuovamente regolata in Tribunale. Il nostro Segretario nazionale ha dato all’Udc otto giorni per cambiare il simbolo, altrimenti è già pronta un'iniziativa giudiziaria mirata che chiuderà la vicenda definitivamente”.
“È solo un riguardo verso il professor Buttiglione ad aver ispirato sin qui la cautela di Rotondi, ma dopo che l'Udc di Casini – ha rimarcato Verrocchio - ha massacrato tutti i vecchi parlamentari del Cdu da Tanzilli alla Leoni e a tutti gli altri, si è levato un coro che mi chiede di revocare l'uso di un simbolo, che gli è servito solo per portare in Parlamento tutti i suoi amici (alcuni anche in coppia marito e moglie), lasciando a casa le persone che hanno difeso quel simbolo a prezzo anche di grandi sacrifici”.
“Anche Buttiglione – ha concluso Verrocchio – si è detto da sempre convinto che questa secessione della Dc di Gianfranco Rotondi debba terminare. Ci sono, a suo dire, responsabilità da entrambe le parti, ma bisogna trovare il modo per riunire tutti i democratici cristiani, cominciando con lo stabilire relazioni di rispetto reciproco e collaborazione”.
“La parola fine alla vexata quaestio – ha riferito Giustino Verrocchio, il presidente provinciale della Democrazia Cristiana -, sembra averla messa, la scorsa settimana, il prefetto di Lucca che ha eseguito l'ordinanza del Tribunale che ha dato al segretario della Dc, senatore Gianfranco Rotondi, la titolarità dello scudo-crociato, cancellando la lista della cosiddetta Dc di Sandri”.
“Anche l'Udc di Casini – ha proseguito Verrocchio, che della Dc di Rotondi è anche Consigliere nazionale, come anche Raffaele Tassotti, consigliere in Provincia di Ascoli - che, com'é noto inalbera lo scudo-crociato sulla vela del suo simbolo, aveva presentato ricorso, ma lo ha perso perché lo scudo-crociato è usato dall'Udc per concessione e non per diritto. Il nostro segretario nazionale, Gianfranco Rotondi, che forte del diritto riconosciutogli, ha revocato anche all'Udc l'uso del simbolo, tanto caro, quanto conteso”.
“Se all'Udc avevano dei dubbi sul provvedimento di Rotondi – ha aggiunto Verrocchio - Lucca glieli ha tolti. Per la Legge, il simbolo lo rappresenta la Democrazia Cristiana di Rotondi, non appartiene a loro, non c'é nessun motivo per cui possano usarlo ancora. Rotondi ha affermato chiaramente che o si arrendono, o la vicenda sarà nuovamente regolata in Tribunale. Il nostro Segretario nazionale ha dato all’Udc otto giorni per cambiare il simbolo, altrimenti è già pronta un'iniziativa giudiziaria mirata che chiuderà la vicenda definitivamente”.
“È solo un riguardo verso il professor Buttiglione ad aver ispirato sin qui la cautela di Rotondi, ma dopo che l'Udc di Casini – ha rimarcato Verrocchio - ha massacrato tutti i vecchi parlamentari del Cdu da Tanzilli alla Leoni e a tutti gli altri, si è levato un coro che mi chiede di revocare l'uso di un simbolo, che gli è servito solo per portare in Parlamento tutti i suoi amici (alcuni anche in coppia marito e moglie), lasciando a casa le persone che hanno difeso quel simbolo a prezzo anche di grandi sacrifici”.
“Anche Buttiglione – ha concluso Verrocchio – si è detto da sempre convinto che questa secessione della Dc di Gianfranco Rotondi debba terminare. Ci sono, a suo dire, responsabilità da entrambe le parti, ma bisogna trovare il modo per riunire tutti i democratici cristiani, cominciando con lo stabilire relazioni di rispetto reciproco e collaborazione”.
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