Dispiace constatarlo ma ancora una volta la classe imprenditoriale sambenedettede ha voltato le spalle alla propria città. i "Paperon de paperoni" di San Benedetto, coloro che potevano e possono ancora scongiurare il cancellamento della Sambenedettese dal mondo calcistico hanno ancora una volta dimostrato di non aver a cuore la squadra della loro città. Non solo questi signorotti non muovono un dito da anni per la Samb ma per di più promettono costantemente aiuti che alla fine svaniscono come  bolle di sapone.

L'ultima dimostrazione è arrivata ieri dalla Mayday, quando c'era l'opportunità di pavoneggiarsi promettendo interventi per salvare il club rossoblu hanno aderito in tanti ma quando poi si doveva scendere all'atto pratico e tirar fuori la moneta dal portafogli sono rimasti solamente in sei. Ma allora perchè comportarsi in questo modo? Perchè aderire a delle iniziative pur sapendo di non voler realmente partecipare? Forse perchè questi signorotti mostrandosi interessati alla Sambenedettese traggono pubblicità per le loro aziende visto che i loro nomi rimbalzano quotidianamente sui giornali locali... beh speriamo che non sia questo il reale motivo perchè sarebbe come approfittare di un malato terminale per ricavare utili personali e la cosa pare alquanto squallida. 

Teniamo a precisare che non si vuole aggredire nessuno in particolare, anzi, un elogio va ai signori Amadio e Caroselli almeno per l'impegno profuso in questra iniziativa e per aver provato in ogni modo a portarla a termine. Ma questa critica è per tutta la classe imprenditoriale sambenedettese che non capisce quanto possa , uno sport mediatico come il calcio, pubblicizzare una città come San Benedetto. Pensiamo ad una Samb in B ed a tutti i tifosi avversari che recandosi in riviera per vedere la partita si infatuano della nostra città tanto da sceglierla come metà delle loro vacanze estive... ma ci vuole così tanto per capire che una Samb ad alti livelli è un vero e proprio spot  pubblicitario per la nostra città?

Sveglia gente, sveglia...