La lenta agonia sportiva della Fermana, cessata domenica scorsa con il dodicesimo ko consecutivo rimediato in quel di Lumezzane,  si trasforma ora in una nuova tormentata storia avente per oggetto il futuro a breve della società.

Probabili compratori marchigiani, presenza di cordate imprenditoriali provenienti da fuori regione, ripartenza con società in mano ai fermani dal dilettantismo. Tutte ipotesi che solo il tempo potrà accreditare o al contrario smentire.

Per ora, a parlare con titolo è l'attuale presidente, il quale ha ribadito, dagli schermi di una nota emittente locale, la volontà di passare la mano per dedicarsi alla squadra dilettante della sua città.

Definito dallo stesso Battaglioni "calcio più sano e vero sport", sarebbe quindi una netta divaricazione contemporanea sia dalla Fermana che dal calcio che conta.

Per la verità, le parole del presidente non aggiungono niente di nuovo  al concetto più volte espreso dallo stesso nel corso nella sventurata stagione appena consegnata agli annali.

Ciò che ci si augura nel futuro a breve, è una gestione che possa garantire quanto fatto di positivo da Battaglioni: diversi campionati di C1 da protagonisti e uno di cadetteria, ma che sia allo stesso tempo lontano dai traballanti finali ai play-out per non parlare del campionato dei record negativi attuale.

Nell'augurarsi il bene, si spera esso sia possibile con il pieno e parallelo sostegno di una piazza che rinasca anche numericamente e testimoni il legittimo sostegno ad una maglia da diversi lustri inserita con merito nella terza serie nazionale.

L'alternativa, purtroppo per lo scemare del blasone, una mesta ripartenza o dal campionato di Eccellenza o da quello di CND.