Messa in sicurezza larea del Tenna
| Oggi, al posto di una pericolosa cascata, cè una scogliera degradante che accompagna le acque del Tenna a valle della traversa.
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La "barriera" del Tenna dopo i lavori
Grazie all’intervento d’urgenza realizzato dalla Provincia, i cittadini e soprattutto gli agricoltori di Fermo, Ponzano di Fermo, Grottazzolina e Belmonte Piceno saranno più tutelati da possibili esondazioni del fiume Tenna.
All’altezza di Belmonte Piceno, infatti, c’è una vecchia opera idraulica, la “traversa n° 2”, una barriera costruita molti anni fa indispensabile per limitare la velocità delle acque.
Ma a valle del manufatto, per effetto dell’azione erosiva dell’acqua, si era creata una voragine profonda oltre quindici metri, che prima o poi ne avrebbe comportato il crollo. Una situazione certo grave, che rischiava di diventare catastrofica, poiché alla traversa era connessa l’opera di presa dell’impianto di irrigazione del Consorzio di Bonifica del Tenna: se la traversa avesse ceduto, i terreni agricoli circostanti sarebbero rimasti senza acqua per tutto il tempo necessario a ricostruire le opere.
Sul Tenna il Genio Civile stava lavorando dal 1998, impegnato in un grande progetto di sistemazione dell’asta fluviale che, tra l’altro, aveva visto nascere la vasca di laminazione in località Cretarola, a Sant’Elpidio a Mare, una sorta di bacino artificiale parallelo al fiume, normalmente vuoto ma in grado di riempirsi durante le piene più pericolose, sottraendo acqua al Tenna e scongiurando le esondazioni.
Le vicissitudini dell’attuazione di quel progetto avevano comportato lo stralcio delle opere sulla traversa 2 in favore del completamento della vasca di laminazione, pur essendo il Genio Civile consapevole dell’importanza della tutela delle attività agricole. Per anni gli uffici avevano cercato ovunque i necessari finanziamenti (Regione, Ministero), in pratica senza esito.
Con l’insediamento della nuova Amministrazione Provinciale, l’Assessore Luigino Baiocco si è subito attivato insieme al Genio Civile riuscendo a reperire 516.000 Euro, e subito dopo altri 300.000, con finanziamento del CIPE, appena sufficienti a stabilizzare l’opera. I lavori si sono svolti in regime di somma urgenza, poiché la traversa n° 2 aveva cominciato a spezzarsi ed erano crollati alcuni diaframmi di fondazione. Nel giro di pochi mesi l’Impresa S.E.A.S. di Umbertide (Pg) ha completato le opere con estrema professionalità, consapevole del fatto che avrebbe potuto essere compensata solo con grande ritardo.
Oggi, al posto di una pericolosa cascata, c’è una scogliera degradante che accompagna le acque del Tenna a valle della traversa. Resta da completare una vasca di dissipazione alla base dell’opera per fare in modo che la realizzazione sia durevole e non venga danneggiata nei prossimi anni. Ma ora si può ragionevolmente affermare che la situazione di pericolo è stata eliminata.
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14/04/2006
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Betto Liberati