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Quercia secolare abbattuta nella zona San Salvatore

Ascoli Piceno | L'amministrazione comunale si difende. "Ma quali tagli indiscriminati e mancanza di sensibilità ambientale! Si tratta solo di polemica politica pretestuosa”.

Tagli indiscriminati, scarsa, se non nulla, sensibilità ambientale. Ancora una volta il taglio di una pianta, questa volta una quercia nella zona di San Salvatore, ha sollevato le forti proteste dei responsabili di Legambiente che hanno tuonato contro “tagli indiscriminati di piante anche di pregio” dimostrando, secondo il vice presidente di Legambiente, Paolo Prezzavento, la mancanza di cultura ambientale di questa Amministrazione, mentre secondo quanto dichiarato alla stampa da Alessandro Odoardi e Andrea Bruni “la pianta aveva subito solo un attacco parassitario curabile con una potatura”.

Ma la vicenda è ben diversa e vediamo di ricostruirla con i documenti ufficiali.
Nel novembre del 2004 i proprietari di un terreno sito a San Salvatore scrissero al sindaco chiedendo l’abbattimento di piante pericolose che si trovavano all’interno della loro proprietà in un punto  peraltro pericoloso perché su una scarpata.

Nella lettera si chiedeva di “segare due querce di cui una con un diametro di circa 90 cm. e l’altra di 30 cm. circa, perché si trovano su di una scarpata ripida sopra dei palazzi sottostanti, molto pericolose per persone e cose. La pianta di quercia di  diametro di cm. 90 presenta lesioni con rigonfiamenti della corteccia (forse colpita da un fulmine)”.

Venne pertanto richiesta una apposita relazione ad una qualificata  professionista che per  quanto riguarda la quercia più grande, rilevava la chioma caratterizzata da vistose porzioni di materiale vegetale secco (40%) e il tronco da rigonfiamenti basali che denotavano cavità interne, consigliandone l’abbattimento in quanto necessario per il quadro fitopatologico dell’esemplare, il sito d’impianto caratterizzato da una pendenza  di oltre il 50% e la vicinanza con edifici di civile abitazione.

Per questi motivi, con ordinanza n. 168 del 6 maggio 2005, il sindaco autorizzava il taglio della quercia, demandando ai proprietari l’esecuzione  dell’ordinanza.

A curare l’abbattimento, infine, non hanno provveduto operai del Comune. Nessuna squadra comunale è intervenuta.

Si trattava, in realtà, di ex operai del Comune ora in pensione.

“Forse – ha commentato l’assessore all’Ambiente, Claudio TravantiPaolo Prezzavento avrebbe potuto chiedere prima informazioni all’Assessorato e come lui anche Odoardi e Bruni. Si sarebbero risparmiati una polemica assolutamente inutile e dal forte, fortissimo, sapore di polemica politica pretestuosa”. 

28/03/2006





        
  



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