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Ho recuperato dall'infortunio ma non reclamo un posto da titolare

Ascoli Piceno | Il difensore bianconero, Mirko Cudini, sta bene ed è pronto a rimettersi in gioco, a cominciare da domenica

Pensava che la serie A la vedesse solo in televisione. A trentadue anni per chiunque è difficile ipotizzare l’inizio di una “nuova” carriera. Eppure, Mirko Cudini, dopo tanti anni di serie minori, era riuscito a realizzare il suo grande sogno, ovvero quello di confrontarsi con i migliori calciatori del mondo nel campionato più difficile del mondo. Al suo esordio in massima divisione, addirittura, arrivò persino il gol contro i vice campioni d’Europa del Milan che permise all’Ascoli di portare a casa un prestigioso pareggio. Quella di Cudini fu una rete storica perché significò il primo punto in serie A tredici anni dopo.

Dopo un avvio esaltante, fatto di grandi prestazioni, il fato, però, si accanì contro di lui. Era il 26 ottobre del 2005 quando in uno stadio deserto un urlo di dolore ruppe un silenzio inusuale per una partita di serie A. Quel giorno si capì subito che si trattava di qualcosa di serio ed infatti la diagnosi non lasciò scampo alle speranze. Mirko Cudini riportò una frattura scomposta al perone che l’avrebbe costretto a stare fuori dal campo per molto, troppo tempo. Dopo diversi mesi di calvario, finalmente Cudini è tornato a calcare i campi di calcio ed è pronto a rimettersi in gioco, a cominciare da domenica.


“Fortunatamente sto bene – ha asserito Cudini – ho recuperato dall’infortunio anche se non intendo reclamare un posto da titolare. In questo momento i miei compagni di reparto stanno giocando bene per cui come fai a cambiare? Una volta che ti rendi conto dell’efficienza dei tuoi compagni è giusto continuare a lavorare senza pretendere niente. Le scelte le fa il tecnico”.


Il punto di forza dell’Ascoli è senza dubbio la compattezza difensiva anche se ogni tanto si concede qualche distrazione come quella di domenica scorsa quando Toni è stato lasciato libero in area. Giusto? “Non sono molto d’accordo. A Firenze abbiamo subito la rete del bomber viola perché a seguito dell’espulsione di Comotto non siamo riusciti ad assestarci. Con la Fiorentina, in inferiorità numerica, si complicano ulteriormente le cose. Con questo, ovviamente, non voglio dare la colpa a nessuno”.


Nonostante un campionato eccezionale, non sembra che tra di voi ci sia entusiasmo. Come mai? “Non è vero. Quest’anno, probabilmente, puntiamo più sulla concentrazione e sulla professionalità ma ciò non vuol dire che non ci sia entusiasmo ed esuberanza. Siamo molto concentrati sulla salvezza, tutto qui”.


Che si raggiunge a quanti punti?
”Credo quaranta. E nella lotta per la permanenza vedo peggio il Messina dell’Udinese. Li ho visti parecchio giù sia ad Ascoli sia nell’ultimo periodo. Per noi, invece, l’importante è ottenere il massimo soprattutto davanti ai nostri tifosi. Chievo o non Chievo”.


Cosa pensa del calcio marchigiano in generale che vive, eccezion fatta Ascoli (scongiuri a parte), una crisi profonda? ”Al contrario di Benigni,i ci sono presidenti che vogliono speculare in altri settori non badando a quello calcistico. E le piazze soffrono maledettamente. Per quello che riguarda la Samb credo che a livello societario possa arrivare qualcuno a salvare la squadra, che però deve compiere l’impresa sul campo, raggiungendo il sest’ultimo posto. Cosa che trovo dura, ma possibile”.

NOTIZIARIO

E' finito 5 a 1 il galoppo infrasettimanale contro la formazione degli Allievi, rinforzata da alcuni elementi della prima squadra. La partita non si è disputata al Del Duca, come stabilito inizialmente, bensì al "Città di Ascoli" a causa della pioggia. A segno Quagliarella, Budan, Ferrante (2) e Foggia per la prima squadra e De Vecchis per la squadra sparring partner. Guana e Paci hanno svolto un'ora intensa di lavoro differenziato col preparatore atletico Peressutti. Il dottor Mandozzi ha dichiarato che per Guana c’è il 40% di possibilità di scendere in campo domenica mentre per Paci quasi il 100%.

23/03/2006





        
  



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