Nel primo pomeriggio di quest’oggi, la comitiva bianconera è partita per Firenze dove pernotterà stasera e domani sera. Silva e Giampaolo hanno deciso di concedere un turno di riposo mentre domani ci sarà la rifinitura presso il campo sportivo di Pontassilia. Tra i bianconeri più attesi c’è sicuramente Pasqualino Foggia che non nasconde la sua voglia di trovare la via del gol.

“Qualche rete in più mi piacerebbe farla. Mi manca ed è per questo che ogni tanto provo a calciare in porta. In questo momento un eventuale gol sarebbe la ciliegina sulla torta”.

Domenica ve la vedrete con la Fiorentina. Con i Gigliati, all’andata, forse la più brutta partita?
“Non direi questo. La Fiorentina, sicuramente, è la squadra che più ci ha messo in difficoltà ma ricordiamoci che l’abbiamo affrontata quando stava in uno stato di grazia”.

Mancherà Toni. Sarà un vantaggio?
“Certamente. Stiamo parlando di uno che ha fatto già ventitré gol. La Fiorentina, comunque, non è solo Toni. Nelle file Viola ci sono tanti altri campioni. Domenica non dovremo guardare loro ma noi stessi e se poi la Fiorentina sarà più brava di noi allora vorrà dire che vincerà”.

La vittoria con la Roma ha messo parola fine alla salvezza?
“Assolutamente. Con i tre punti se sbagli tre partite di fila rischi di ritrovarti nel calderone. Se prendiamo l’esempio del Bologna ci renderemmo conto che non è ancora finita tuttavia è pur vero che lo scorso anno i rossoblu non erano in forma e tranquilli come noi. Con la vittoria di domenica, inoltre, la situazione è nettamente migliorata in quanto abbiamo sempre dieci punti di vantaggio ma con una giornata di meno”.

Cosa pensi dei deferimenti di Silva e Giampaolo?
“Non voglio neanche pensarci dell’eventuale squalifica dei mister”.

Quest’anno se tolto qualche sassolino dalla scarpa?
“Si”.

Con chi?
“Ma con Somma, ovviamente e con le persone che non hanno mai creduto in me o dicevano che potevo giocare solo gli ultimi venti minuti. Quest’anno, insomma, per me è stata una grande rivincita e di questo ne sono fiero”.

Cos’è che le ha permesso di fare così bene?
“Un po’ tutto. L’ambiente, lo spogliatoio e il gruppo che è composto da bravi ragazzi che si aiutano l’un con l’altro”.

Se non andasse al Milan, e dovessero farle scegliere una squadra cosiddetta provinciale, tornerebbe ad Ascoli?
“Certamente. Spero, ovviamente, di andare al Milan perché la mia ambizione è quella di migliorarmi sempre”.