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Conosciamo i candidati: Orlando Ruggieri

San Benedetto del Tronto | Ruggieri: Rischiamo di non avere rappresentanti del nostro territorio

di Paride Travaglini

 

Orlando Ruggieri, candidato alla Camera al 10° posto nelle liste dell’Ulivo. Ex sindaco di Monteprandone e parlamentare uscente

On.le, come vede questa tornata elettorale?
“Se non fosse per questa nuova legge elettorale, fortemente voluta dal centro destra, la vedrei bene, sulla scia delle elezioni precedenti, come le Regionali, dove il centro sinistra si è affermato nella stragrande maggioranza delle Regioni Italiane. È il meccanismo di questa legge che però non permetterà un avanzamento forte del centro sinistra com’è nella logica ,e nei numeri. Per il resto sono abbastanza fiducioso sull’affermazione del centro sinistra. per tanti motivi e sono quindi sereno per quanto riguarda il risultato elettorale, risultato che premierà sicuramente il centro sinistra. Credo in una forte affermazione dell’Ulivo ed anche in un risultato che adesso può sembrare difficile ma che secondo me è alla nostra portata. L’Ulivo supererà il successo ottenuto con le Regionali e questo ci permetterà di toglierci alcune soddisfazioni importanti.”
Lei è decimo nella lista. Un po’ di delusione anche in virtù del fatto che il sud delle Marche rischia di rimanere “scoperto”?
“Certamente non è una posizione che auspicavo. È il meccanismo elettorale però che ci penalizza; non mi sento né un escluso né un trattato male. Mi sento trattato male da un  sistema che purtroppo costringe i partiti della coalizione a tener presente alcuni criteri di visibilità in virtù dl fatto che si vota il simbolo e non il candidato. Sono preoccupato per  il territorio, perché le candidature che sono emerse nelle liste, sono candidature che rischiano di penalizzarlo fortemente  Anche nel centro destra mio sembra che le cose non siano diverse: i due parlamentari uscenti Ciccanti e Scaltritti mi sembrano che non siano in buone posizioni. Non è questione personale. È soltanto il timore che il territorio perda una o più voci.”
Come vede la candidatura di Paola Merloni?
“La candidatura di Paola Merloni non si può definire certamente una candidatura di partito, perché nella Margherita, non ha mai lavorato o fatto azione politica anche in virtù del fatto che ricopriva l’incarico di Presidente dell’Associazione Industriali marchigiana e ovviamente non poteva svolgere attività politica. Entra adesso nella scena politica. Quella di paola Merloni, è una candidatura che però va vista nell’ottica di dare visibilità ad un mondo ben preciso , il mondo dell’imprenditoria. Merloni, è una famiglia che nelle Marche ha una grande visibilità e da questo punto di vista capisco che nel momento in cui si va a votare semplicemente la lista, il simbolo, può servire avere un nome di primissimo piano nel mondo imprenditoriale marchigiano quindi nella nostra circoscrizione.

È un’opportunità che ha avuto e  che ci concederà di avere voti da quel mondo nel quale c’era bisogno di avere una testimonianza. Credo quindi che da questo punto di vista sia una candidatura utile .
Certo parla chi da questa candidatura è stato “danneggiato” ma non è un fatto personale assolutamente . A me preoccupa il discorso territoriale: abbiamo poche rappresentanze utili nel nostro territorio, rischiamo di non avere nessuna rappresentanza. Nessun rammarico, nessun astio verso questa candidatura ma soltanto la preoccupazione di un territorio che rischia di rimanere senza candidati. Se poi riuscissimo ad avere più voti di quelli che ci aspettiamo sarebbe possibile accontentare tutte le varie sensibilità all’interno della lista.”

Hanno senso allora i partiti o meglio ha senso militare in un partito visto che i vertici sia di destra che di sinistra preferiscono agli uomini di partito i cosiddetti uomini della società civile?
“I partiti hanno senso. Certo, sono stati messi in difficoltà da questa legge elettorale che come è stato ribadito più volte è una legge iniqua e che mi sembra stia mostrando i suoi limiti proprio adesso. Anche gli stessi rappresentanti che l’hanno votata, si sono accorti che questa legge dà un grande potere ai partiti . In pratica il nuovo parlamento viene disegnato e strutturato in base a quelle che sono le esigenze degli stessi partiti . A prescindere però dalla legge che fa questa sorta di regalo forse insperato agli stessi partiti, bisogna dire che se non ci fossero, sarebbe in pericolo la stessa democrazia; nessuno vuol negare ai partiti il giusto spazio ma bisogna trovare un qualcosa che amalgami bene anche le varie esigenze del territorio e la rappresentatività.”
Un’esperienza sicuramente importante questi 5 anni al Parlamento. Cosa ha fatto per il territorio e per il Piceno in particolare?
“È difficile fare un bilancio delle cose fatte, quando si è all’opposizione. Ovviamente il mandato del parlamentare d’opposizione è abbastanza ristretto. La mia storia politica dei 5 anni è stata segnata soprattutto dalla divisione del nostro territorio. Mi sono battuto strenuamente alla Camera insieme con Ciccanti al senato, per impedire la divisione tra Ascoli e Fermo ma non siamo riusciti ad evitarla. Adesso stiamo pagando questa divisione perché mentre in molti si mettono insieme per razionalizzare, noi, ci siamo divisi per stare peggio di come stavamo prima.Mi sono impegnato nella commissione agricoltura e nella commissione tutela giurisdizionale. Portando avanti la cosiddetta legge “Realacci” sui piccoli Comuni, una legge una legge che mi sembrava fosse anche condivisa dal centro destra ma che invece si è impantanata al senato, Qualche legge buona, è stata adottata, soprattutto per quello che riguarda la tutela del marchio, il made in italy. Ovviamente è un lavoro che deve proseguire. Spero di rispondere a questa tua domanda quando sarò in maggioranza e quando potrò avere i mezzi e gli strumenti per poter affermare qualche esigenza del territorio.”
Essendo stato sindaco di Monteprandone che per importanza industriale è secondo dopo Ascoli, se fosse in maggioranza, quale le priorità per il territorio e cosa farebbe per questo Paese?
“Guardo Monteprandone che meglio conosco perché qui ho amministrato, anche se ho in mente non solamente questo comune, ma un’intera città territorio. Alla luce della divisione che c’è stata, mi piace pensare che non ci sia più neanche Ascolti e San Benedetto perché in fondo, se ci mettiamo a pensare siamo un comprensorio di una circoscrizione di Roma di 200.000 mila abitanti.
Quindi il ragionamento che faccio è un ragionamento su una città territorio: fornire questa zona di infrastrutture. In questi giorni, si fa un gran parlare della Quadrilatero che interessa i comuni delle Province di Ancona e Macerata ; sono escluse sia la parte sud quindi la nostra parte che la parte nord. Sono d’accordo sulla prospettiva di sviluppare le infrastrutture, non sono d’accordo sul metodo. Sono contro ad esempio la Quadrilatero Spa, società nata non solo per costruire strade ma anche per gestire e depredare, ritengo io, il territorio attraverso delle progettazioni che riguardano anche cose che non hanno niente a che fare con gli investimenti e le infrastrutture.” 

17/03/2006





        
  



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