Apprendo con stupore dalla stampa che il consigliere regionale di Alleanza Nazionale Guido Castelli, insieme ai suoi colleghi di partito, tenti, con scarso risultato e in maniera spiccatamente strumentale, di attaccare le iniziative che la provincia di Ascoli Piceno ha programmato per “La giornata del ricordo” relativa alle vittime delle Foibe.

Spiace e sorprende che proprio i rappresentanti di AN del nostro territorio, invece di prendere atto di come la giunta provinciale abbia voluto sviluppare una serie di incontri tesi a ricordare un pezzo della nostra storia, sono riusciti anche a trovare il coraggio di criticare, addirittura paventando sterili ed incomprese richieste di dimissioni, un atteggiamento dal quale gli stessi esponenti di AN dovrebbero prendere ad esempio.

Come mai, infatti, non programmano una conferenza stampa annuale alla vigilia del 25 aprile per criticare il comune di Ascoli Piceno che ha sempre fatto finta di non ricordare, come invece l’istituzione municipale stessa richiede, la celebrazione della Liberazione del nostro Paese dal Fascismo?

Come mai non si usano queste accuse, poco consone al cospetto della provincia in questa vicenda, ed invece precisamente calzanti ai rappresentanti del comune capoluogo per ciò che riguarda, ad esempio, la commemorazione della Shoah, giorno della memoria, assente in modo ingiustificato nel calendario delle iniziative promosse dal comune di Ascoli?

Ricordo al consigliere Castelli ed ai suoi colleghi di partito che noi abbiamo sempre rispettato le vittime ed i martiri della nostra storia senza ricercare mai la
polemica, attraverso l’uso indelicato delle carneficine avvenute nel secolo scorso, come strumento di differenziazione politica e di appartenenza. Il buon senso è ben altra cosa e su questi argomenti va usato con rigidità e fermezza soprattutto da chi ricopre ruoli istituzionali.

Comprendo l’imbarazzo di chi avrebbe voluto vederci ignari e poco rispettosi per la giornata relativa al ricordo delle Foibe affinché si ricercasse una giustificazione analoga per le proprie mancanze, ma la responsabilità ed il ricordo che la nostra storia ci insegna fa parte non soltanto di un modo di rappresentare le istituzioni e di interpretare l’impegno politico in generale ma sono impresse intimamente in ognuno di noi. Di questi valori vorremmo che tutta la classe dirigente ascolana ne sia portatrice ma credo, purtroppo, che ancora una volta la destra del nostro territorio abbia perso un’occasione di crescita che non fa giustizia alla matura responsabilità del ricordo diffusa tra i cittadini.