Accoglienza per minori rifugiati
Ascoli Piceno | Nella provincia verranno ospitati, attraverso unesperienza comunitaria di tipo familiare, 18 minori tra i 10 e i 17 anni vittime di violenze e torture nei propri paesi dorigine.
Nel territorio della provincia di Ascoli Piceno verranno accolti ed ospitati, attraverso un’esperienza comunitaria di tipo familiare, 18 minori tra i 10 e i 17 anni, aventi diritto in base alla legislazione nazionale ed europea allo status di rifugiati in quanto provenienti da paesi come Congo, Eritrea Liberia, Sierra Leone, dove sono vittime di violenze, torture, discriminazioni, situazioni di degrado ti od odi etnici .
Il progetto nasce grazie all’impegno e alla volontà dell’Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno, del Comune di Ripatronsone (dove è situata la struttura di accoglienza) e della cooperativa sociale “Natura e ambiente Cupra Onlus “che ha maturato una lunga esperienza e professionalità in attività a favore di persone svantaggiate locali e dei paesi del sud del mondo.
L’iniziativa è stata ufficialmente presentata questa mattina (sabato 4 febbraio) a palazzo San Filippo nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il presidente della Provincia Massimo Rossi, l’assessore alle Politiche Sociali Licia Canigola, il presidente della cooperativa Natura e ambiente Cupra Onlus “ Franco Veccia.
Questa importante attività umanitaria, finanziata con un contributo erogato dal Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo del Ministero dell’Interno, oltre all’accoglienza vera e propria, prevede per i ragazzi la possibilità di usufruire di vari servizi che spaziano dall’assistenza sanitaria, all’inserimento scolastico, alla facoltà di praticare attività sportive, ricreative e culturali”.
“In base all’art 272 dell’ordinamento sugli enti locali, Province e Comuni fanno cooperazione internazionale e ritengo che farsi carico anche del problemi del mondo costituisca un dovere per le istituzioni ed aiuti a costruisce la pace, limitare i conflitti e prevenire catastrofi naturali in un mondo sempre più globalizzato ed interdipendente- ha sottolineato il presidente Rossi che ha aggiunto questa esperienza che auspico possa avere continuità nel tempo contribuisce alla crescita civile della nostra comunità perché favorisce la socializzazione, la comprensione reciproca e l’arricchimento culturale e rappresenta nel contempo anche un’occasione di occupazione “etica” e qualificata a livello locale”.
“Questa progetto si caratterizza per le modalità e le buone pratiche utilizzate –ha evidenziato l’assessore Canigola- verrà infatti assicurato un forte sostegno psicologico e pedagogico a questi bambini e ragazzi che vengono nella nostra provincia con alle spalle problematiche e situazioni drammatiche e che avranno a disposizione operatori qualificati per tutte le loro esigenze”
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04/02/2006
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Betto Liberati