Mi corre l’obbigo di replicare alla nota comparsa sulla stampa del 21/02/2006 con la quale l’Avv. Pizzimenti si inseriva abusivamente sull’attività politica ed amministrativa di San Benedetto del Tronto e della provincia di Ascoli Piceno.

Premesso che il sottoscritto è stato nominato da un regolare consesso di militanti di base a differenza dell’avv Pizzimenti che si dichiara segretario delle Marche eletto non si sa da quale organismo, è opportuno puntualizzare quanto segue.

1. La Direzione nazionale del PSDI non si è mai interessata di questo problema. Ci risulta anche che l’avvocato a tutt’oggi non ha ancora la tessera del partito socialdemocratico e pertanto non ha diritto di parola, fino a prova contraria!

2. Imporre alleanze obbligate, senza argomentazioni di merito, con l’Unione di Cossutta e Bertinotti, o di eventuali altre formazioni politiche non rientra nelle tradizione della storia del PSDI né ciò sarebbe mai tollerata dalla base del partito che, vista l’ispirazione socialista democratica, è abituata ad effettuare scelte, a carattere locale, alla luce di situazioni di merito, di opportunità ed etica politica.

3. La scelta obbligata a favore di una contraddittoria sinistra democratica non è una scelta decisa della maggioranza del militanti del ricomposto PSDI. E’ un atto arrogante consumato da chi per un piatto di lenticchie e fagioli sta commercializzando e svendendo il patrimonio storico ed ideologico di Giuseppe Saragat.

4. La scelta dei Socialdemocratici di San Benedetto del Tronto e della Provincia di Ascoli Piceno, come mi risulta per il resto della regione, verrà effettuata dai Sambenedettesi, dagli Ascolani e dai Marchigiani checchè ne pensi il segretario Carta e la sua insipiente Corte.
Caro Lei seguiti a fare la sua professione senza avventurarsi nella prassi democratica di cui non mi sembra particolarmente incline. 


Membro del PSDI