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Viaggi nei meandri della burocrazia italiana

Ascoli Piceno | Esiste un ente radicato e ben strutturato che offre alla comunità un servizio necessario per la gestione complessiva delle risorse finanziarie in suo possesso

di Federico Biondi

In via Alessandria ad Ascoli Piceno ha sede un ente che poco esce alla ribalta delle cronache e pochi cittadini contribuenti sanno della sua esistenza. Tale ente viene chiamato “Bim” acronimo di Consorzio del Bacino Imbrifero del Tronto e pare abbia un solo dipendente, una sede, il presidente, il consiglio di amministrazione e quindi dei costi.
 
Entrando nel palazzo dove ha sede l’ente è ben visibile L’Albo nel quale dovrebbero essere affissi gli atti pubblici emanati dal consiglio di amministrazione, sta di fatto che per l’occasione era spoglio e senza nulla appeso, al loro posto c’era molta polvere.
 
L’ente amministra i sovra-canoni dell’Enel distribuendoli a tutti i comuni della Valle del Tronto, ha un dipendente, indice periodicamente un’assemblea generale, ha un presidente e dovrebbe avere un consiglio di amministrazione.
 
Ridistribuire i sovra-canoni dell’Enel secondo una percentuale che spetta di diritto agli enti locali. Da premettere che il consiglio di amministrazione, la sede e il presidente sono pagati come è usanza dai contribuenti, in poche parole la comunità sostiene un ente che distribuisce risorse che potrebbero essere ripartite usando semplici ed economici processi di informatizzazione.
 
È da considerare inoltre che il consiglio di amministrazione (composto come sempre da politici) riscuote ogni mese uno stipendio, inoltre è importante far notare che ci sono i gettoni di presenza per i componenti dell’assemblea generale, quest’ultimi sono i rappresentanti per mandato politico dei comuni che aderiscono al consorzio.
 
Un determinato numero di persone (circa 30) percepisce per ogni seduta un cifra che potrebbe essere stimata intorno ai 100 euro, per decidere quello che un elaboratore potrebbe benissimo fare e soprattutto non affiggere nulla all’Albo.
 
Pare che ci sia un accanimento per sedersi su una delle tante poltrone che di tanto in tanto sono libere per mandato scaduto, così tanto che nell’ultima seduta tutti i componenti dell’assemblea generale non sono riusciti ad eleggere il consiglio di amministrazione.
 
Con la crisi produttiva nel Piceno una poltrona che rende anche solo 500 euro è molto richiesta, aiuta nelle spese e nella gestione familiare. In definitiva per adesso in carica c’è solo il presidente del Consorzio del Bacino Imbrifero del Tronto, mancano i 7 componenti del consiglio di amministrazione. Vedremo cosa succede alla prossima seduta.

30/01/2006





        
  



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