Ascoli e Fermo: il cantiere provincia va avanti
Ascoli Piceno | Presentata oggi la ricerca dellArmal sul mercato del lavoro: problemi e risorse delle due nuove province.
di Stefania Mistichelli
Il “cantiere provincia” va avanti e procede affrontando un problema attuale e quanto mai urgente, quello dell’economia e del lavoro nel nostro territorio e in particolare nelle due “nuove” province di Ascoli e Fermo.
Tanti i problemi e le criticità da affrontare, come pure tante le discrepanze tra 2 territori con tessuti produttivi profondamente diversi.
Provincia di Fermo “mono - produttiva”, con un settore calzaturiero che quando funziona trascina dietro di sé tutta l’economia, ma quando è in crisi porta con sé profondi rischi, anche di carattere sociale. Territorio ascolano invece che con i suoi problemi di contrazione del mercato del lavoro ha un andamento economico più omogeneo perché maggiormente diversificato.
“In questo senso l’ascolano ha qualche vantaggio rispetto al fermano – spiega il presidente dell’Associazione Regionale Marche Lavoro Fabio Montanini – anche se dai dati risultano evidenti le difficoltà di entrambi i territori”.
Difficoltà recepite in Regione, dove sta nascendo un nuovo strumento di studio e di lettura del territorio. “Si chiama domanda e offerta di lavoro, nuovo database – spiega Ugo Ascoli, assessore regionale al lavoro – Con esso ci proponiamo di rilevare annualmente i dati riferiti ad un ampio campione di famiglie, per realizzare un’analisi longitudinale che ci consenta di capire la reale dinamica del mondo del lavoro nei singoli territorio”.
Tra le maggiori criticità che si pongono in un mercato prevalentemente manifatturiero come quello fermano, urgente il problema di una popolazione femminile in grave difficoltà, per essere l’ultima ad entrare nei circuiti economici e la prima ad uscirne in momenti di crisi. Stessa dinamica, con tutta probabilità, che riguarda la popolazione straniera.
Altro aspetto critico il precariato, che essendo ormai una forma contrattuale che caratterizza tutti i settori, riguarda entrambe le nuove province. Per non parlare della mobilità, con 5000 posti di lavoro persi nelle Marche nel 2004, dato questo peggiorato nel corrente 2006.
Le risposte di Provincia e Regione di fronte a questa emergenza?
“Cultura d’impresa, sostegno a piccole e medie imprese e marketing territoriale integrato” propone il presidente Massimo Rossi, mentre Ascoli, contro la de-industrializzazione del territorio, auspica di attirare investimenti esteri e di puntare su ricerca e terziario avanzato.
“La regione sta lavorando -spiega Ascoli- per l’attuazione della legge quadro del febbraio 2005. Stiamo promuovendo l’utilizzo di ammortizzatori sociali come i contratti di solidarietà difensiva, mentre al contempo con il progetto PARI (piano di azione per il reinserimento lavorativo) ci occupiamo delle fasce più svantaggiate della popolazione. Le iniziative in cantiere sono molte, auspichiamo che a breve i primi effetti di questo sforzo siano efficaci”.
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02/12/2005
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