Gian Burrasca. Il musical
Ascoli Piceno | Intervista a Marco Morandi, in occasione del debutto ascolano delladattamento teatrale de Il giornalino di Gian Burrasca
di Anna Laura Biagini
Direzione artistica di Marco Daverio, musiche di Nino Rota, testi di Lina Wertmuller, regia di Bruno Fornasari, interpreti Marco Morandi, Giacomo Valenti, Angelica Dettori, Corinne Bonuglia, Cristina Maccà. Con un cast così non poteva non essere un successo. La prima di Gian Burrasca, al Teatro Ventidio Basso, ha coinciso anche con il debutto del nuovo cartellone di prosa, proponendo l’unico musical della stagione, ma di certo un’opera di qualità. Scenografia essenziale, dove prevale il bianco, su cui spiccano le figure degli attori, vestiti in abiti del primo ‘900. Ambientazione insostituibile per Gian Burrasca, che nel suo piccolo fa anche satira politica al nascente socialismo. Ballerini che occupano allegramente la scena, sulle divertenti musiche divenute ormai storiche. Il pubblico segue attento, poi sul finale partecipa divertito, soprattutto quando l’intero cast intona Viva la pappa col pomodoro. Protagonista è Marco Morandi, che con Gian Burrasca ha debuttato a teatro. Lasciamo a lui il commento sulla serata.
Complimenti per lo spettacolo, ma dopo decine di repliche riesci ancora ad emozionarti?
Si, soprattutto alla prima in una nuova città. Non si sa mai come il pubblico reagirà.
Il pubblico ascolano come ti è sembrato?
Attento direi, si è sbottonato solo alla fine. Con le scuole ad esempio è un po’ diverso. Sono più indisciplinati, battono le mani, cantano con noi.
E la città come ti sembra?
Ho fatto un giro nel pomeriggio e mi è piaciuta molto. Ragazzi la nostra Italia è proprio bella!
Come mai hai deciso di lavorare in un musical?
Me ne hanno proposti tanti, ma un lavoro di qualità come questo mai. E poi l’idea di fare Gian Burrasca mi intrigava. Sono giovane ancora e dentro mi sento un po’ come lui. L’unica preoccupazione era il paragone con Rita Pavone, perfetta nel ruolo.
Tu nasci come cantante, che ne è della musica?
Mi si era già aperta la strada della recitazione già con il film della Comencini, in cui ho recitato una piccola parte, ed ora il musical. Se sono produzioni per cui vale la pena resto aperto a tutte le proposte.
Cosa c’è allora nel tuo imminente futuro?
La musica innanzi tutto. Il mio prossimo disco da solista è quasi pronto. Finita la tournè lo metterò a punto e poi sarà pronto ad uscire.
In bocca al lupo allora!
Il Teatro Ventidio dà appuntamento all’8 dicembre con Ti ho sposato per allegria, testo di Natalia Ginzburg adattato dalla Compagnia del Teatro Stabile di Firenze. Tra gli interpreti Maria Amelia Monti e Antonio Catania. Ancora una produzione di qualità, che fa riflettere con allegria.
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05/11/2005
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