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In Comune porte aperte alla Vita che comincia

San Benedetto del Tronto | Inaugurata la mostra “Per la vita che comincia” organizzata dalla Fidapa, sezione di San Benedetto del Tronto, in collaborazione con l’Ufficio Diocesano di Pastorale Familiare. Già da questa mattina scolaresche in visita.

di Adamo Campanelli


La mostra, allestita dall’associazione nazionale “La Bottega dell’Orefice”, sezione Appullo - Lucana, è stata già presentata con successo in numerose città italiane, ad arriva per la prima volta nelle Marche grazie all’iniziativa della Fidapa.

All’inaugurazione che si è svolta nella sala consiliare del Comune a tagliare il nastro ed aprire le porte “Per la vita che comincia” è stato Mons.Gervasio Gestori, presenti numerosi esponenti della società civile, politica e delle realtà ecclesiali locali e regionali.

”Non bisogna disgiungere la dignità-spiega Mons. Gestori – dell’uomo dalla ricerca scientifica. Non bisogna perdere il mistero della vita che è un bene ed è amore, bisogna capire la bellezza della vita al nascere e crescere, alk maturare come fino, al naturale tramonto”.

“Si tratta di una mostra multimediale che, con la metafora del libro della vita, ci farà percorrere un viaggio in noi stessi e alla ricerca delle nostre origini- dice la presidente della Fidapa sambenedettese Gabriella Ceneri - una proposta informativa dall’impronta antropologica e scientifica, che abbiamo voluto rivolgere anche agli istituti scolastici della città, attraverso 1’organizzazione di visite guidate su prenotazione, in orario scolastico, alla quale le scuole hanno risposto in pieno.”

Proprio da questa mattina sono iniziate le visite alla mostra.
Saranno oltre 400 i giovani, accompagnati dagli insegnanti. Ipsia, Liceo Psico-pedagogico, Liceo Classico, Liceo Scientifico, Istituto Alberghiero, oltre ad una classe della scuola media di Monteprandone ed una scolaresca di Cupra Marittima, con l’aiuto delle guide scientifiche, coordinate dal dott.Carlo di Biagio, verrà illustrata ai ragazzi la mostra.

Ogni giorno, dal 29 novembre al 3 dicembre compreso, sarà possibile visitare la mostra, durante gli orari di apertura del Comune; il 2 dicembre anche dopocena, alle ore 21.00, in concomitanza con una ulteriore iniziativa di approfondimento, una conferenza a cura del Dott.Carlo Di Biagio, ginecologo ospedaliero e la dott.ssa Anna Chiarelli, medico ospedaliero, dal titolo “Prevenzione e diagnosi delle malformazioni fetali”. Grazie al sostegno finanziario degli sponsor della mostra, l’ingresso sarà gratuito. Ai visitatori è stato chiesto di partecipare ad una raccolta fondi, che è attivata a sostegno dei minori, individuando due realtà beneficiarie, “Casa Manuela”e “Gli amici di Federico, Alessandra, Eleonora” lasciando una piccola offerta.

Tra gli appuntamenti della mostra spicca un’altra conferenza, dal titolo “Cellule Staminali dalla Biologia alla Clinica: quale ruolo per la Fidapa?” organizzata in collaborazione con il Club Soroptimist di Ascoli Piceno. “ Si tratta del risultato di una sinergia, costruita attraverso i rapporti tra associazioni, interni ed esterni, ma soprattutto grazie all’amicizia e allo spirito di collaborazione che caratterizza le donne impegnate nell’associazionismo di genere – dice la Ceneri - Ringrazio la prof. Patrizia Palanca presidente delle Soroptimist e la prof.Laura Mazzanti, Presidente del Comitato Scientifico Progetti della Fidapa e straordinario di Biochimica, che ha messo insieme il parterre dei conferenzieri che con lei interverranno, tutti docenti dell’Università Politecnica delle Marche, il Prof.Giovanni Principato, ordinario di biologia e Genetica, la prof. Flavia Carle, direttore Centro di Epidemiologia e Statistica Medica oltre che componente del Comitato Bioetica Università – Azienda Ospedaliera; il Prof.Giovanni Valentino Coppa Ordinario di Pediatria e Direttore dell’Istituto Scienza Materno Infantili.

”Sarà anche l’occasione – conclude la Ceneri - per parlare del progetto – ancora nel cassetto dell’Azienda Sanitaria Regionale- della raccolta del cordone ombelicale donato dalle partorienti, che doveva essere attivato proprio nella provincia di Ascoli Piceno, per il quale so essersi adoperata anche la sezione regionale dell’Adisco, presieduta da Rossella Chesi. Conosco molte donne che avrebbero voluto donare il cordone ombelicale e non l’hanno potuto fare. E’ un peccato, perché viene sprecato materiale cellulare, come le staminali, che potrebbe essere utilizzato per scopi scientifici e di ricerca, oltre che terapeutici. “

29/11/2005





        
  



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