Era il 12 novembre del 2003. Iraq, Nassirya, zona controllata dagli italiani, più esattamente dai carabinieri. All’improvviso arriva un camion imbottito di esplosivo. E’ l’inferno. 19 i morti di cui 17 soldati. Il tributo maggiore lo pagano i militari dell’Arma.

A distanza di due anni, Servigliano ricorderà sabato prossimo 12 novembre quel vile attentato.

Lo farà con una messa di suffragio alle ore 18 nella chiesa Collegiata, poi intorno alle 19 il corteo si sposterà per deporre una corona d’alloro ai piedi del monumento ai caduti di Nassirya.

C’è un giardino a Servigliano: uno spazio verde, alcune panchine e una piramide con una fiamma al suo vertice. E’ la fiamma simbolo dei carabinieri.

Questo tranquillo luogo venne inaugurato nel maggio del 2004, dopo sei mesi dall’attentato.

Nacque dalla volontà della vivace Associazione Carabinieri in Congedo serviglianese sostenuta dal Comune. Sabato prossimo si ritroveranno ancora lì, ex carabinieri e nuovi amministratori comunali, insieme per dire basta alla violenza.