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Ascoli - Sampdoria 2-1

| Decide la doppietta di Tosto ma la cronaca nera offusca l’importanza del risultato.

di Boris Giorgetti

ASCOLI (4-4-2): Coppola, Comotto, Cudini, Domizzi, Tosto, Foggia (80’ Ferrante), Guana, Parola, Fini (69’ Del Grosso), Bjelanovic, Quagliarella (59’ Cariello). A disp: Boccolini, Paci, Cordova, Zanini. All. Giampaolo - Silva.

SAMPDORIA (4-4-2): Antonioli, Zenoni (80’ Borriello), Castellini, Falcone, Pisano (71’ Kutuzov), Gasbarroni (62’Diana), Palombo, Volpi, Tonetto, Flachi, Bonazzoli. A disp: Castellazzi, Sala, Pavan, Dalla Bona, Borriello. All. Novellino.

Arbitro: Saccani di Mantova.

Marcatori: 46’ pt Tosto, 54’ Bonazzoli, 79’Tosto.

Ammoniti: Tosto, Parola (Asc), Castellini (Sam). Recupero: 1 + 5. Note: spettatori 15.000 circa.

Poteva e doveva essere una grande festa per i tifosi bianconeri la preziosissima vittoria nata da una prestazione gagliarda contro una delle compagini più forti del campionato ma ci ha pensato il solito imbecille a rovinare tutto.
L’episodio del razzo lanciato dalla curva sud verso il settore occupato dai tifosi doriani (ferendo di rimbalzo una signora, subito trasportata in ospedale) è di una gravità assoluta e, siamo certi, pesantissime saranno le ripercussioni che la società Ascoli Calcio e i veri tifosi bianconeri saranno costretti a subire.

Parlare di calcio giocato in questi momenti appare secondario ma non sarebbe corretto darla vinta a pochissimi e peraltro isolati (significativa la reazione verbale di tutto lo stadio contro l’autore del gestaccio), sconsiderati. Peccato perché l’Ascoli che raggiunge 9 punti in classifica, uno più della Roma, e soprattutto già a + 6 (o 5 se il Cagliari dovesse fare risultato contro il Milan nel posticipo) dalla terzultima, è una notizia che meriterebbe gli onori della cronaca.
E pensare che la gara si era aperta con due bei momenti regalati da entrambe le tifoserie: la commemorazioni del tifoso ascolano Reno Filippini e dell’indimenticato Presidente della Sampdoria, Paolo Mantovani.

Poche le occasioni nella prima frazione dove le squadre hanno badato soprattutto a non scoprirsi. Novellino, ex beniamino della sud molto applaudito dai tifosi piceni all’inizio del match, deve aver ben studiato la squadra allenata da Silva e Giampaolo e ha cercato di imbrigliarne la manovra cercando soprattutto di non far arrivare palla ai centrali bianconeri, ricorrendo spesso al lancio lungo per Tonetto, spesso solo nella propria fascia di competenza.
Le occasioni maggiori arrivano nel finale. Al 44’ un gran tiro in acrobazia di Flachi, su cross di Gasbarroni, viene respinto da Coppola. Non passano due minuti che Tosto, su azione personale dalla sinistra, entra in area e di destro, complice una deviazione di Zenoni, trafigge l’incolpevole Antonioli.

L’inizio della ripresa vede gli ospiti assoluti padroni del campo con continue scorribande nella metà campo ascolana. Passano pochi minuti (9’ s.t.) ed arriva il pari: è ancora l’imprendibile Gasbarroni a servire una palla d’oro al centro per l’occorrente Bonazzoli che, complice la dormita della difesa bianconera, insacca di destro. Se Giampaolo si copre inserendo un centrocampista e un terzino, Novellino cerca la vittoria a tutti i costi e inserisce la terza punta Kutuzov. Giunge inatteso così il gol del vantaggio dei padroni di casa. E’ il 79’ quando Cariello calcia la punizione che si era precedentemente guadagnato. La pennellata in area è preda di Tosto che incorna e trafigge per la seconda volta l’estremo blucerchiati.

I locali sono bravi ad amministrare gli ultimi minuti senza correre eccessivi pericoli, supportati da un pubblico favoloso, tornato agli splendori di un tempo.
Al fischio finale dell’arbitro segue l’esultanza dei giocatori di casa ma tutto viene rovinato dall’episodio di cui abbiamo parlato in apertura.

 

16/10/2005





        
  



1+2=

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