Due vittime teramane nel rogo di Parigi
| TERAMO - Anche due teramane tra le 17 vittime del palazzo nella cittadina di Hay-les-roses, a sud di Parigi: Antonietta e Miriam Rossi, madre e figlia, di Torricella Sicura che da tempo risiedevano in Francia.
di Nicola Facciolini
Ci sono anche due teramane, Antonietta e Miriam Rossi, madre e figlia, di Torricella Sicura (Te), da oltre 20 anni residenti in Francia, fra le 17 vittime del rogo nel palazzo di 18 piani a Hay-les-roses, cittadina alla periferia sud di Parigi. La conferma è arrivata da fonti della Farnesina. Le nostre connazionali sono decedute sabato scorso per asfissia insieme al ragazzo di Miriam ed a un suo amico.
Sconcerto e immenso dolore tra i familiari (il fratello Luigi Rossi è consigliere di maggioranza al Comune di Rocca Santa Maria, in provincia di Teramo) che oggi si recheranno a Parigi per la triste procedura del riconoscimento ufficiale. Tutti ricordano Antonietta come la gioia dei giovani per la sua gentilezza e il suo impegno a favore dei meno fortunati.
A provocare le fiamme è stata una gang di ragazzine per punire Nadia, una loro ex amica, con la quale non andavano più daccordo. Per vendicarsi, quattro giovani tra i 14 e i 18 anni, tutte sconosciute alla polizia, avevano deciso di dar fuoco alla cassetta della posta di Nadia nellatrio di quella torre di 18 piani di alloggi popolari.
Avevano già provato una prima volta ma non cerano riuscite. Sono tornate alla carica sabato, provocando la strage. Due di loro sono rimaste fuori a fare il palo mentre le altre due hanno riempito di carta la cassetta postale e con un accendino o un fiammifero gli hanno dato fuoco. Non sono state rinvenute, infatti, tracce di idrocarburi. Le fiamme hanno sorpreso e spaventato le ragazze che sono fuggite anzichè chiedere aiuto.
Ma la loro corsa, mentre il fumo aggrediva le scale ed invadeva gli appartamenti seminando la morte, non è passata inosservata. Numerosi testimoni oculari le hanno viste appiccare il fuoco alle buche delle lettere delledificio-torre Hlm (come vengono chiamate in Francia le case popolari) in cui vivevano 110 nuclei familiari.
E quando la Polizia ha chiesto informazioni, gli inquilini del palazzo hanno fatto i loro nomi. La confessione di aver appiccato il fuoco per punire Nadia, ha sconvolto gli inquirenti e il sindaco del comune, il socialista Patrick Sève che ha parlato di atto di inciviltà difendendo, insieme al vice prefetto Montchamp, linsediamento multietnico dalle accuse di periferia invivibile. Le quattro ragazzine, comparse davanti al magistrato con laccusa di incendio doloso, subiranno una condanna esemplare come ha assicurato il ministro dellInterno francese, Nicolas Sarkozy. Più per gioco che per volontà di uccidere: questa la motivazione resa dalle giovani per spiegare latto criminale che ha provocato finora la morte per intossicazione di 17 persone, tra cui tre bambini.
Altre 6 persone sono ancora ricoverate in ospedale, 5 delle quali in gravissime condizioni. Siamo state sorpassate dagli eventi - hanno aggiunto le quattro ragazzine, confessando di aver provocato lincendio. Due di loro abitano nel palazzo incendiato. Antonietta e Miriam, a quanto pare, invece di barricarsi in casa ad attendere larrivo dei pompieri, avrebbero tentato la fuga per le scale, trovandosi in un ambiente con temperature superiori ai 300 gradi. E sono morte asfissiate. I Vigili del fuoco, immediatamente allertati e giunti sul posto, sono riusciti a spegnere lincendio ed a mettere in salvo i feriti. Ma per le nostre connazionali non cera più nulla da fare. Antonietta era emigrata in Francia da Teramo negli anni Sessanta.
I familiari hanno appreso ieri la notizia dal Console italiano a Parigi.
Le due italiane erano molto conosciute nel quartiere delle torri a Hay-les-roses dove vivevano. Miriam era nata in Francia. Antonietta era una donna gentile - racconta lamica Fatima, di origine algerina che vive alle torri - insegnava ai bambini diversamente abili, sarebbe andata in pensione questanno. Parlavamo spesso dellItalia, aveva un cane come me e facevamo lunghe passeggiate. Le due italiane lasciano un vuoto immenso, in Francia e a Teramo.
Nella torre B di 18 piani a Hay les Roses, prima della tragedia di sabato scorso, viveva in pace una nutrita comunità di haitiani, maghrebiti, africani, europei, e tre famiglie di origine italiana. Tutti perfettamente integrati. Ma linferno si è abbattuto anche su questa piccola tranquilla oasi parigina. Perché?
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07/09/2005
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