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La Pro Loco di Teramo invita alla riscoperta delle Antiche Cantine di Porta Romana

| TERAMO - Grande kermesse nel Quartiere Santo Spirito con la Giostra di San Domenico. Solidarietà della Pro Loco di Teramo ai Padri Domenicani.

di Nicola Facciolini


L’estate sta finendo e non sarà soltanto la Notte Bianca del 10 settembre a dipingere di suggestioni, musica e parole, questa magica atmosfera di Teramo “Città Aperta al Mondo che Brilla”. Perché la regina delle manifestazioni culturali, è la rievocazione storico-gastronomica delle Antiche Cantine di Porta Romana, con la preparazione dei tipici piatti tradizionali del Quartiere Santo Spirito. Da gustare nel tradizionale piatto di coccio: li fascjule ‘nghe li còteche e li tajuline, li pennàtte ‘nghe li gambere de fjume, li tarallucci de lu predde.
 
Dono della Pro Loco di Teramo e dell’Associazione Quartiere Santo Spirito che invitano alla riscoperta delle antiche cantine teramane, dell’eccellente vino e della buona tavola, a partire dall’8 settembre fino a Domenica 11. Uua valida iniziativa che si appresta a diventare l’appuntamento tradizionale dell’estate teramana.
 
Quest’anno poi ci sono alcune interessanti novità attorno alla manifestazione  ideata e organizzata da Marcello Schillaci, presidente della Pro Loco di Teramo. “Il successo della prima edizione – spiega Schillaci - ci  ha entusiasmato e motivato ad un approfondimento storico della nostra antica cultura”. L’evento si svolge nella storica cantina di corso di Porta Romana e si lega magicamente alla Notte Bianca, raccordandosi, secondo il volere degli organizzatori, in un binomio che continuerà ad esistere negli anni a venire.
 
“E’ l’evento che fa da cornice alla Notte Bianca” – spiega Giorgio D’Ignazio, assessore alle attività produttive del Comune di Teramo. Anche quest’anno poi ci sarà la collaborazione del Museo della Storia della Cultura Popolare. Per quanto concerne la gastronomia, gli addetti ai lavori sembrano aver puntato sui piatti storici della cucina teramana tenendo conto dell’assoluta semplicità e genuinità di alimenti quali: la trippa, le sardelle, le mazzarelle e i peperoni fritti. Senza dimenticare gli antipasti con li fave n’gregge e li lupine. La degustazione partirà verso le 18 e si protrarrà tutte le sere dal giorno 8 fino all’11 settembre.
 
La cena è prevista alle ore 20. La manifestazione proseguirà alle 21:30 con i concerti di gruppi locali che allieteranno le serate. Si parte giovedì con gli Evidence per passare agli Arancia Meccanica, ai Vomano Folk, mentre domenica si esibirà la mitica Jolly Roger Band (www.prolocoditeramo.it). “Un vivo ringraziamento - continua Schillaci - va a quanti, privati ed Enti hanno reso possibile con il loro contributo questa iniziativa; un pensiero commosso va a Fernando Aurini e Carlo Marconi, i quali più di ogni altri hanno colto e cantato lo spirito delle cantine teramane”.
 
Residenti e turisti potranno partecipare anche a gare di briscola. La cornice suggestiva sarà la mostra fotografica su Cantinieri e Personaggi di Porta Romana in collaborazione con il Museo delle tradizioni popolari di Villa Pavone. “Ci è sembrato giusto ed interessante rievocare le nostre Cantine nel quartiere che fu il loro per eccellenza, grazie alla collaborazione dell’Associazione Quartiere Santo Spirito e l’Associazione Amici della cultura popolare: il nostro intento e augurio è che questa sia soltanto la Seconda edizione di una lunga serie. Stiamo anche pensando alla creazione di un vero e proprio sentiero delle cantine teramane”. Di particolare interesse la ricostruzione di una cantina di fine Ottocento con l’esposizione negli stands di prodotti eno-gastronomici tipici del territorio. Con palo della cuccagna e fuochi d’artificio.
 
Sabato ci sarà poi una novità interessante, l’evento nell’evento: la rievocazione storica in notturna della Giostra di San Domenico, quintana medievale che nei secoli passati si svolgeva lungo corso Porta Romana nel Quartiere Santo Spirito. Che la Pro- Loco ha voluto “resuscitare”. L’iniziativa della giostra si lega poi alle ultime vicende della Chiesa e del Convento di San Domenico dei Padri Predicatori di Teramo. “Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica attorno a questo problema. La chiesa e il convento di San Domenico non possono chiudere i battenti: stiamo raccogliendo migliaia di firme affinché un simile evento non si verifichi”.

07/09/2005





        
  



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