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“Adotta un popolo” 2005

Ascoli Piceno | La città incontra i rappresentanti “adottati” dell’”ONU dei Popoli”.

di Anna Laura Biagini


“Non esistono diritti umani senza istituzioni capaci di difenderli”. Con questo slogan il 12 Settembre hanno preso avvio in varie località del Piceno, gli incontri con i rappresentanti dei popoli che Ascoli ha adottato, con la collaborazione di altri 20 comuni.
Dopo aver partecipato alla Marcia Perugia-Assisi, i sei rappresentanti di Brasile (Antonio Martins), Tanzania (Wilson K. Ole Siray), Sri Lanka (Marianne Jhopillai), Argentina (Alberto Spagnolo), Senegal (Demba Mousse Demele), Ecuador (Francisco Santa Cruz Teran), sono giunti nella nostra provincia, dove per due giorni incontreranno cittadini e studenti, per un confronto culturale e per discutere di pace. “I comuni che accoglieranno i rappresentanti dei popoli”, spiega l’Assessore provinciale alle Politiche per la Pace Licia Canigola, “manterranno rapporti di amicizia con i loro paesi e avvieranno progetti di cooperazione, come accade già in Sri Lanka. Siamo molto soddisfatti, perché è riconoscendo la dignità ad ogni popolo che si raggiunge la pace”. 

Anche il Presidente della Provincia Massimo Rossi si dice contento dell’iniziativa, “un’idea lungimirante, per dare ai cittadini la percezione di essere una provincia planetaria. Vogliamo portare responsabilità a livello sia locale, che amministrativo, che personale, ma anche istanze verso chi ci governa a tutti i livelli, chiedendo di rilanciare la cooperazione, la diplomazia invece della guerra. Per quanto mi riguarda, come amministratore e come uomo, il mio promemoria nelle scelte sarà il braccialetto bianco con la scritta “Stop poverty” che mi hanno regalato ad Assisi”.
Ascoli infatti porta già avanti molti progetti di cooperazione, grazie anche alla voce “8 x 1000” inserita nei budget delle scuole sotto la voce “spese tecniche”. “Gli esigui introiti” dice Rossi, “serviranno però a costruire aule là dove oggi la campanella non è suonata”.

I sei rappresentanti, nei giorni 12 e 13 Settembre, si sono divisi nei vari comuni dove hanno incontrato i cittadini. Ad Ascoli la conferenza è avvenuta a Palazzo dei Capitani nella Sala della Ragione, dove erano presenti i rappresentanti di Senegal, Tanzania e Sri Lanka. A presenziare l’evento l’Assessore all’Istruzione Silvestri e alcuni rappresentanti delle associazioni cittadine, come il Presidente dell’Associazione Provinciale Partigiani D’Italia Alessandrini, che ci ha tenuto ha sottolineare come “i valori che guidarono i partigiani alla conquista della libertà, sono gli stessi che serviranno per raggiungere la pace”. D’accordo Silvestri secondo cui “la conquista della pace, come è stato per la libertà, non può essere casuale. Per questo ci impegneremo in una campagna di educazione alla pace rivolta soprattutto ai giovani. Già il 13 Settembre, i rappresentanti dei popoli incontreranno gli studenti ascolani e simbolicamente abbiamo pensato di lanciare il progetto “Stele della Pace”. Con il concorso di idee dei giovani ma anche di tutti i cittadini, contiamo di collocare un monumento alla pace in un parco cittadino, là dove i bambini si divertono e possano vederla sempre”.

Gli interventi dei rappresentanti hanno poi illustrato le peculiarità del loro lavoro in patria. Il signor Ole Siray è un membro locale del nostrano CVM, con sede ad Ancona, e che opera in Tanzania, Zanzibar ed Etiopia, con progetti idrici e soprattutto per la lotta all’Aids, che flagella gran parte dell’Africa. La signora Jhonpillai con il gruppo dei volontari di Hope, si prende cura degli abitanti dei sobborghi delle città cingalesi, cercando di procurare alloggi, ora anche alle vittime dello tsunami, e togliendo i minori dal mercato della prostituzione, legato al turismo nel sud del paese. Infine il signor Dembele del Senegal è un economista che fa parte dell Forum Sociale Africano, istituito sulle orme di quello mondiale, per sensibilizzare la gente ai problemi della mondializzazione e della globalizzazione.
Peccato che gli ascolani non siano accorsi molto numerosi, segno forse che il progetto di sensibilizzazione deve continuare in futuro anche da noi.


 

13/09/2005





        
  



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