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Merlonghi insiste sulla questione della Provincia unita.

Ascoli Piceno | Merlonghi fa un bilancio e chiede alle forze politiche di essere decisi nel rispettare l'Unità del Territorio, anche in virtù di 20000 firme raccolte.

di Dante Merlonghi

I grandi problemi, il clientelismo sfrenato, le ingiustizie sociali, l'aumento delle classi povere, il dilagare delle disuguaglianze, l'immoralità  e l'illegalità che ancora investono parte della classe politica, chiudono un anno che non fa ben sperare per il futuro.

Anche la nostra terra purtroppo non è immune da questi problemi; la divisione di un territorio come quello della Provincia di Ascoli, è frutto delle scellerate scelte portate avanti da una classe politica che non ha a cuore i grandi problemi ma preferisce tuffarsi in questi clientelismi che penalizzano la stragrande maggioranza dei cittadini e contemporaneamente accontentano pochi  potenti  che continuano a sedere intorno a un tavolo giocando una partita a RISIKO per diventare ancora più potenti.

Questa partita si gioca un po' come si faceva nell'ottocento, tra un bicchiere di champagne e una promessa fatta ad una donna alla quale l'uomo potente prometteva un territorio,  non aveva importanza se questa promessa scatenava guerre, impoveriva territori, metteva sul lastrico intere generazioni.

A distanza di 45 giorni dall'inizio della raccolta firme per l'integrità del territorio una esperienza che pur farcita di insulti, di disgustose lettere anonime, di intolleranti prese di posizione, di disgustosi abusi di potere, ha sinora avvicinato spontaneamente ai tavoli 20.000 persone che di fatto hanno detto no a questo sciagurato progetto di divisione.

Di questi 20.000 cittadini di tutta la provincia se dovessimo azzardare un sondaggio il 60% sono della parte ascolana, della vallata del Tronto e del Tesino e della costa sambenedettese, l'altro 40% sono della parte fermana , della vallata dell'Aso e del Tenna,  della parte montana e della costa  sangiorgese e elpidiense.

Quindi un primo risultato la raccolta firme per l'integrità del territorio l'ha ottenuto, ma bisogna continuare in questa attività  che è FATICOSISSIMA, che sto continuando a svolgere praticamente in solitudine nonostante l'appoggio, a parole, della stragrande maggioranza delle forze politiche.
La stragrande maggioranza dei cittadini fermani, quelli educati, chiedono una cosa semplicissima: che venga realizzata in quella zona una struttura che permetta di avere seriamente ed organicamente quei servizi per i cittadini che non li costringano a percorrere chilometri per avere un semplice certificato.

Come non dargli ragione?
E allora mi rivolgo al Presidente della ancora integra provincia di Ascoli Piceno, Pietro Colonnella, per dirgli che non deve aspettare nemmeno un minuto in più perchè questa struttura (di un minimo di organico di 100 persone) di servizi ai cittadini possa essere inaugurata subito, immediatamente;  si è perso troppo tempo,  il prezzo da pagare è troppo alto ed è questa una delle colpe che  vengono addossate impropriamente agli ascolani.

In questi giorni avete visto come le pagine dei giornali sono piene di foto di candidati a ricoprire l'incarico di Presidente della provincia o di Sindaco di Ascoli, eppure basterebbe che tutti questi candidati prendessero posizione  su questo problema della provincia, facessero quello che sto continuando a fare io anche nei giorni di festa, alzarsi la mattina caricarsi un tavolo e due sedie, stare lì tutto il giorno rinunciando anche alla famiglia, ai propri affetti, per parlare con la gente, per raccogliere suggerimenti, impressioni, per ascoltarne le opinioni. Eppure chi dovrebbe rappresentare queste persone non prende posizione perché il non prendere posizione per l'una o l'altra parte li porta a non scontentare nessuno.

E' questa la politica che si è fatta fino adesso e che ci ha portati dritti  dritti   alla divisione di questa Provincia. Continuare a far finta di niente quando siamo invasi da un terremoto politico-istituzionale, quando  siamo nel bel mezzo di un sconvolgimento territoriale che ci fa fare enormi passi indietro, pensando di fare il  candidato di questo o quello schieramento, strafregandosene di quello che dice la gente, non prendendo una chiara posizione, non solo è disdicevole , ma questa volta sarà fatale per tutti.

Una frase che, in modo sconsolante, viene ripetuta dalla maggior parte dei cittadini è ;"troppo tardi!". Ma si sa che in politica non è mai troppo tardi . Questa, che può sembrare una battaglia di retrovia deve essere vinta per noi e per le future generazioni altrimenti a rimetterci saranno i cittadini dell'intero territorio.
 Non possiamo permetterci di tornare 140 anni  indietro nella storia, questa è la frase più significativa che un noto e facoltoso personaggio di Fermo, firmando per il referendum, ha voluto esternarmi.  Noi tutti abbiamo il compito,  il dovere di impedirlo. Io continuerò a farlo.

28/12/2003





        
  



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