L'ex dirigente del Messina Calcio Giovanni Massimino questo ha detto oggi davanti al Tribunale di Milano "Non ho mai venduto o acquistato partite, non ho mai avuto favori da nessuno nè ho mai preso parte a certi incontri". Era stato chiamato a testimoniare in un processo che vede imputati due imprenditori della provincia di Teramo, Giuseppe De Berardinis, 52 anni, di S. Egidio alla Vibrata, e Ennio Cesare, 54 anni di Civitella del Tronto, accusati di aver calunniato Walter Cinciripini ex arbitro di calcio ascolano.

Tutto risale  alla stagione calcistica '91-'92, quando De Berardinis avrebbe fatto recapitare alla Figc lettere con le quali accusava Cinciripini di aver favorito l'acquisto da parte del Messina di un giocatore, Domenico Cicconi, ricevendo in cambio 25 milioni di lire. De Berardinis lo aveva anche accusato di aver arbitrato a favore del Messina in occasione di un match con il Cesena.

Anche Ennio Cesare è imputato per aver riferito all'ufficio indagini della Figc che Cinciripini era coinvolto nella trattativa su Cicconi e che il Messina comprava l'atleta solo per ottenere dei favoritismi  arbitrali. All'epoca Cinciripini fu sospeso e venne aperta un' inchiesta federale . Ma l'arbitro denunciò immediatamente De Berardinis e Cesare. Oggi Cinciripini chiede un risarcimento danni e in occasione  della prossima udienza, fissata per il 3 dicembre, sarà sentito anche  Ermanno Pieroni, il presidente dell'Ancona Calcio, che al tempo dei fatti era il direttore sportivo del Messina.