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Conclusa la parte "sambenedettese" dei Teatri Invisibili

San Benedetto del Tronto | Una trilogia dedicata al mare. La rassegna continuerà al Kursaal di Grottammare.

di Antonella Roncarolo

Si è conclusa con successo la prima parte del 9° Incontro Nazionale dei Teatri Invisibili, con una trilogia di spettacoli interamente dedicata al Mare e alla civiltà marinara. I primi due appuntamenti hanno riguardato due celeberrimi classici della letteratura "marina".

Sabato 30 agosto in uno spazio aperto nella campagna di Campofilone, e sabato 7 settembre al Mercato Ittico, l'attore Piergiorgio Cinì del Laboratorio "Re Nudo" ha tenuto due letture pubbliche da "Il vecchio e il mare" di Hemingway e da "Moby Dick" di Herman Melville. Due interpretazioni intense ed emozionanti, dove il fulcro portante della drammaturgia è stato un curatissimo e particolareggiato incrocio tra parola, immagine e musica.

Mentre Cinì recitava alcune pagine scelte dai due romanzi, il musicista Pierpaolo Marini commentava e sottolineava alcuni precisi passaggi narrativi con pochi particolari strumenti, tra cui trombone, tamburo e vari tipi di percussioni. Contemporaneamente, alle loro spalle erano proiettate (a cura di Fabrizio Pesiri) le immagini di documentari dell'archivio della Fondazione Bizzarri dedicati al mare e il celeberrimo film "Moby Dick" di John Huston, dove il tristo e terribile capitano Achab è interpretato da Gregory Peck, grande divo recentemente scomparso.

Il pubblico ha potuto così assistere ad un sottile scambio di segni, un complesso dialogo a tre fra Parola (la voce di Cinì), Suono (la musica di Pierpaolo Marini) e Immagine (il cinema). I brani di entrambe le opere, selezionati da Lucilio Santoni e Gino Troli (fondatori della Scuola di Scrittura "Moby Dick"), hanno posto l'accento su temi diversi: ne "Il vecchio e il mare" emerge la solitudine del vecchio perso nel nulla dell'oceano, alle prese con un rapporto di odio/affetto e quasi di empatia verso la sua preda; in "Moby Dick" viene invece privilegiato l'intricato e sofferto rapporto tra Achab e Starbuck, in un continuo scontro e tra la lucida follia dell'idealista e il quieto spaventato raziocinio dell'uomo comune.

Assai diversa la giornata di domenica 7 settembre, sempre al Mercato Ittico. Un teatro che fa a meno del teatro: è lo spettacolo messo in scena da Augusta Natale, Lucio Bucci e Sandro Cianci della compagnia del "Me-Ti" di Chieti, intitolato "Tempesta del Mare Adriatico al largo del Mar Tirreno". Più che un dramma vero e proprio, si tratta dell'invito ad un viaggio, a scoprire e a riscoprire alcuni luoghi di una città che i suoi abitanti pensavano di conoscere, ma che in realtà non avevano mai "guardato" abbastanza.

L'idea generatrice dello spettacolo è appunto questa: vedere ed ascoltare con occhi e orecchie diverse da come eravamo abituati fino a ieri. I tre attori della compagnia (dopo aver distribuito a tutti una "carta d'identità" e un bastone, per agevolare i viandanti nel periglioso tragitto da compiere) hanno accompagnato il pubblico in un'escursione attraverso il porto di San Benedetto, con un percorso scandito da varie "stazioni", durante le quali vengono proposti racconti, poesie e ricordi legati al mare e alla civiltà rurale del centro Italia.

Dopo questo intenso e poetico "prologo" tra le navi, il molo, la spiaggia, il cielo scuro e il mare in burrasca, gli attori hanno accompagnato il pubblico all'interno del mercato, dove la rappresentazione è proseguita, tra nuovi divertenti racconti e una surreale "asta", nella quale due lunghissimi sacchi grigi sono stati srotolati, per rivelare tanti squinternati oggetti di vario modernariato: vecchi dischi, giornali stropicciati, fon, vasi, portacenere, piatti rotti, pupazzi di peluche… Uno spettacolo allo stesso tempo leggero e profondo, il cui sotterraneo intento è la riscoperta della Poesia, il riconoscimento delle cose semplici della vita, la semplice gioia che si riceve nel guardare il mare, nell'accettare l'esistenza giorno dopo giorno.

Ormai da un decennio, nella cultura teatrale, si parla di un recupero di "spazi alternativi", del desiderio di spingere il teatro verso pubblici diversi. È proprio questa la strada che gli Invisibili vanno percorrendo da anni, occupando luoghi inaspettati come appunto l'Asta del Pesce di San Benedetto, sede di lavori concreti e quotidiani, per convertirli ad originali e inaspettate funzioni.

La seconda parte dei Teatri Invisibili si svolgerà da mercoledì 10 a domenica 14, presso la Sala Kursaal di Grottammare.

08/09/2003





        
  



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