"La Samb deve andare in serie B con la promozione diretta, mentre il Foggia attraverso i play off. Così entrambe possono festeggiare il loro ritorno nella serie cadetta". Dietro all'augurio per le due squadre che domani, al Riviera, dopo venti anni, tornano ad affrontarsi, c'è tutto il passato calcistico di Nicola Ripa, una delle migliori ali destre che potesse produrre il calcio italiano e che solo per una serie di infortuni non ha potuto ricalcare, in quel ruolo, le brillanti carriere di Franco Causio e Bruno Conti. La Samb gli ha dato la possibilità di farsi conoscere nel calcio che conta, il Foggia, invece, lo ha consacrato nelle grandi platee italiane, disputando due campionati di serie A.

Nella compagine rossoblù Ripa ha collezionato 99 presenze in B e 97 in C, realizzando complessivamente 12 reti (il periodo comprende la stagione sportiva 1967/68 e poi dal 1970 al 1976, ed infine la parentesi rappresentata dal campionato 1979/80)  "La Samb è stata la mia vera vita calcistica – afferma Nicola Ripa, ora cinquantaduenne titolare di un famoso negozio di pelletterie ed accessori nel centro di San Benedetto – Arrivai nella società rossoblù quando avevo sedici anni e mi portò Eliani. Mi piace ricordare moltissimo Rivo Spinozzi e Gigi Traini, che sono stati i due tecnici che mi hanno forgiato. Dopo il ritorno dalla Fiorentina, dove ero in prestito, ho trascorso una stagione sfortunata, quella 1970/71, dove ho sofferto un malanno fisico. Fui riconfermato nell'anno successivo e da centrocampista che ero, il tecnico Faccenda mi fece diventare un'ala destra: è stata la mia fortuna, che mi ha permesso di arrivare dove sono arrivato. Il ricordo più bello con la Samb? La promozione in serie B nel campionato 1973/74, ottenuta con il tecnico Bergamasco che era come un padre, e con un gruppo eccezionale".

Dopo due campionati in B con la Samb arrivò l'approdo al Foggia. "Mi volevano diverse squadre di serie A, tra cui il Bologna – rivela Ripa – Alla fine la spuntò la società pugliese".  Due stagioni nella massima serie (1976/77 e 1977/78), collezionando complessivamente 32 presenze e siglando una rete (contro la Fiorentina, nel primo campionato), mentre trenta sono state le partite giocate in B (1978/79 e una brevissima parentesi in quella 1980/81), mettendo a segno un gol, proprio contro la Samb, in una storica gara giocata allo stadio "Zaccheria" di Foggia. Era il 22 aprile 1979 e in quella circostanza la Samb vinse con un rocambolesco 3 a 2. "Nel primo tempo vincevamo due a zero, giocando una grande partita – racconta Ripa – Segnai il secondo gol e ci tenni moltissimo a disputare un'ottima partita, perché non ero un titolare fisso. Poi nella ripresa la Samb tirò fuori tutto il suo orgoglio e noi ci adagiammo. I rossoblù riuscirono a raggiungerci con i gol di Ceccarelli e Giani, e poi Romiti mise la firma sulla vittoria della Samb".

La grossa curiosità fu che nessuno dei giocatori rossoblù andò ad abbracciare il bomber di Pollenza, anzi qualcuno di loro lo rimproverò. Da quella partita ci fu la debacle del Foggia, che retrocesse in serie C, mentre la Samb rimase in B. La vera emozione, però, Ripa la provò nella gara di andata allo stadio Ballarin. "Era la prima volta che affrontavo la Samb da avversario ed era normale che provassi una sensazione particolare – dice – Al 90' feci il cross per Libera, che di testa mise in rete. Era l'1-1. Presi una valanga di insulti". Altri tempi.