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Trillini: "Tutti insieme per il progetto di Gaucci"

San Benedetto del Tronto | A due mesi dalla sua investitura, il tecnico rossoblù traccia un bilancio e racconta le sensazioni che sta provando sulla panchina della Samb. La figlia Silvia è diventata una sfegatata tifosa della Samb.

di Luca Bassotti

"La tifosa di casa è mia figlia Silvia. Ora viene allo stadio con la sciarpa della Samb e quindi ai colori rossoblù ci tiene moltissimo anche lei. Domenica scorsa, a Pesaro, è stata insieme con i tifosi. Mia moglie Daniela? Soffre in silenzio, ascolta i risultati e qualche volta mi segue". Davanti all'occasione, professionale si intende, della vita il tecnico della Samb, Sauro Trillini, è riuscito a far cambiare squadra del cuore ad una tifosa sfegatata dell'Ancona come la figlia. Allo stesso modo, dopo due mesi che siede sulla panchina rossoblù, sta cercando di trasformare, con il lavoro e l'impegno, la Samb titubante del precampionato in una squadra rullo compressore, dopo gli ultimi arrivi.

Due mesi intensi e come non esserli in un ambiente passionale come San Benedetto. "Come lavoro di campo non ci sono stati problemi di nessun genere – afferma il tecnico rossoblù – Io e il mio gruppo di collaboratori abbiamo riportato nel lavoro quotidiano quelle che sono state le esperienze accumulate negli altri anni. Il calcio è sempre lo stesso, è chiaro che qui a San Benedetto c'è più organizzazione. Sono soddisfatto di questi due mesi di lavoro. Ho trovato la disponibilità dei giocatori, sono stato accettato dal gruppo, privilegio il dialogo e tutti non hanno guardato al mio passato di allenatore, ma insieme abbiamo sposato il progetto presentato da Gaucci".

Sì, proprio quel progetto che ha cambiato la vita di Sauro Trillini: iniziare a plasmare i giovani e con l'inserimento di qualche anziano mirare ad un campionato ambizioso. Ora, però, con l'arrivo di giocatori esperti e di qualità come Martusciello ed Esposito, quel progetto diventa ancora più sfizioso e allo stesso tempo insidioso, perché condensa tutta la voglia di risalita in serie B di Gaucci e dei tifosi rossoblù. "La mia voglia di allenare in una piazza importante come quella di San Benedetto mi ha fatto accettare qualsiasi programma e qualsiasi giocatore – continua Trillini – Nonostante tutto, il progetto iniziale è sempre valido, tanto che tre giovani come Scandurra, Camillucci e Petterini si stanno mettendo in luce. Altri giovani saranno in vetrina, però sempre nell'ottica di una piazza che chiede ottimi risultati. Gli ultimi arrivi ci hanno dato più tranquillità e poi a livello di spogliatoio garantiscono una veloce crescita dei giovani. Il nostro progetto è quello di dare corpo ad una serie di risultati, anche se ancora siamo in rodaggio. Ritengo che dopo la decima giornata le squadre troveranno la loro dimensione e così anche la nostra. Sarà un campionato equilibrato".

Una leggera contestazione Trillini l'ha già conosciuta e precisamente dopo la sconfitta casalinga con l'Acireale, nella gara inaugurale di campionato. Rimase logicamente coinvolto anche il trainer di Ancona nel clima di insoddisfazione dei tifosi nei confronti della società. "Bisogna essere lineari in una piazza come San Benedetto – risponde Trillini – Per lineare voglio intendere che non bisogna farsi prendere dall'emotività della situazione negativa, specialmente in questo ambiente caldo e passionale. Quella con l'Acireale fu una partita storta, alla quale abbiamo posto rimedio".

Un'altra piccola polemica si aprì alla fulminea partenza per Catania dell'attaccante marocchino, Hicham Miftah. "E' stata subito chiarita – dice l'allenatore rossoblù – Fu una scelta tecnica. Il marocchino doveva venire a San Benedetto per giocare in un preciso ruolo e non per essere parcheggiato qui per andare a Catania. Non ebbe poi nessun problema con gli altri giocatori. Cercavamo giocatori con altre caratteristiche e poi sono arrivati".

Era il passato, ma il futuro si chiama Foggia. E' il primo momento importante della stagione. "Per diventare una squadra bisogna dare continuità, non solo di prestazioni ma anche di risultati – risponde – Siamo una squadra nuova e dobbiamo crescere, già con il Foggia".

Con il passare del tempo il tecnico di Ancona non solo sta scoprendo il fascino di essere sulla panchina della Samb, ma anche l'ospitalità dei sambenedettesi. "Mi sono inserito bene nel tessuto sociale di San Benedetto – sostiene Trillini, che lo si trova spesso con gli amici dell'Hotel Haus Charlotte – Ho trovato un grosso affetto e disponibilità". Anche loro gli hanno chiesto la serie B. Che amici!        

24/09/2003





        
  



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